
Sono i carabinieri, su disposizione della procura, che da stamattina hanno iniziato una nuova ispezione esterna alla Torre dei Conti, crollata lo scorso 3 novembre. Il cedimento drammatico, costato la vita a un operaio, su cui la magistratura procede per omicidio colposo e disastro colposo. Il fascicolo, coordinato dagli aggiunti Giovanni Conzo e Antonio Di Maio, al momento è ancora contro ignoti.
A confermare l’avvio della fase operativa è stato il sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce, durante una riunione della commissione capitolina Pnrr: «È iniziata la fase dell’avvio della messa in sicurezza della Torre dei Conti grazie ai primi interventi dei Vigili del Fuoco. Si stanno definendo le fasi operative, aggiornate ogni venerdì da un tavolo tecnico permanente. La priorità è mettere in sicurezza la facciata dove è avvenuto il crollo: parti della muratura sono ancora in condizioni precarie e necessitano di interventi rapidi».
A rassicurare sul destino del monumento è intervenuto anche Giovanni Caudo, presidente della commissione capitolina Pnrr, che ha chiarito:
«Non ci sarà demolizione integrale della Torre dei Conti».
Sulla vicenda si accende anche la polemica politica. Il capogruppo della Lega in Assemblea Capitolina, Fabrizio Santori, punta il dito contro l’amministrazione comunale: «Non si può più fingere che si tratti di un episodio isolato. Chiediamo risposte immediate: vogliamo sapere quali altri edifici del centro storico, soprattutto tra Colosseo e Fori Imperiali, si trovano nelle stesse condizioni».
Santori cita anche un immobile comunale in via del Colosseo 68, «che da anni presenta condizioni strutturali gravissime», tra solai marci, infiltrazioni e travi compromesse già documentate nel 2013.
«È inaccettabile che un edificio del genere, nel cuore dell’area archeologica più delicata del mondo, non sia stato messo in sicurezza da oltre dieci anni», conclude.
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