Roma, 5 novembre 2025
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Roma si ferma per Octav, fiaccolata in memoria dell'operaio che ha perso la vita nel crollo della Torre dei Conti: «Basta morti sul lavoro»

In apertura della manifestazione, un flash mob ha trasformato la piazza in un simbolico «cimitero del lavoro»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Un lungo corteo silenzioso, illuminato dalle fiaccole. Con lo striscione «Basta morti sul lavoro» in testa, centinaia di persone si sono radunate ieri sera al Colosseo per la fiaccolata in memoria di Octav Stroici, il lavoratore di 66 anni rimasto vittima del crollo alla Torre dei Conti, ai Fori Imperiali. Un dramma che ha riacceso l’indignazione contro quella che i sindacati definiscono «una strage quotidiana che non può più essere tollerata».

Il corteo organizzato dai sindacati

Il corteo, organizzato da CGIL, CISL e UIL, ha attraversato via dei Fori Imperiali fino al punto del disastro, dove il 3 novembre scorso Octav era rimasto sepolto per undici ore sotto le macerie, prima di essere estratto in gravissime condizioni e morire poco dopo l’arrivo in ospedale.

In apertura della manifestazione, un flash mob ha trasformato la piazza in un simbolico «cimitero del lavoro». Decine di caschi gialli poggiati su croci bianche, a ricordare le troppe vite spezzate sui cantieri e nei luoghi di lavoro.

Presenti alla fiaccolata anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, il segretario generale della CGIL Roma e Lazio, Natale Di Cola, e rappresentanti di numerosi partiti, dal Partito Democratico a Fratelli d’Italia, dal Movimento 5 Stelle a Italia Viva.

«Octav è morto svolgendo un lavoro gravoso, intenso e pericoloso – hanno ricordato i sindacati – a un’età in cui si dovrebbe già essere in pensione. Questa tragedia non può passare sotto silenzio: chiediamo sicurezza, formazione, controlli e rispetto per chi lavora».

Il 5 novembre Roma osserverà il lutto cittadino proclamato dal Campidoglio. Le bandiere saranno a mezz’asta in tutti gli edifici pubblici, mentre nei cantieri e nelle fabbriche si fermeranno i lavori per un minuto di silenzio.

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