Roma, 4 novembre 2025
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Torre dei Conti, cosa si sa delle condizioni in cui versava il monumento medioevale: noti i «gravi problemi sul paramento murario esterno»

Dopo lo sgombero degli uffici pubblici nel 2006, la Torre non era più stata né utilizzata né manutenuta. Le ispezioni ne avevano già segnalato i problemi

di Anita ArmeniseULTIMO AGGIORNAMENTO 6 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Della Torre dei Conti, la possente fortezza voluta da papa Innocenzo III e definita da Francesco Petrarca «unica in tutto il mondo», rimane poco. Perchè intorno alle 11 di ieri parte consistente della struttura millenaria è crollata, travolgendo impalcature e ponteggi allestiti per il restauro. Un boato ha scosso largo Corrado Ricci e via di Tor de’ Conti, nel cuore dei Fori Imperiali.

Ad oggi, nel fascicolo di indagini aperto dalla procura di Roma, non risultano indagati. Le verifiche accerteranno se le ditte appaltatrici, la Edilerica e la Picalarga srl, fossero in possesso dei requisiti tecnici idonei al tipo di intervento.

Torre dei Conti, era in corso il progetto da quasi 7milioni

In ogni caso, il monumento simbolo della Roma medievale, era da anni in condizioni critiche, ed era noto a tutti. A certificarlo documenti ufficiali del comune di Roma e del portale Roma si Trasforma descrivono un quadro non florido, fatto di degrado, infiltrazioni e abbandono.

Dopo lo sgombero degli uffici pubblici nel 2006, la Torre non era più stata né utilizzata né manutenuta. Le ispezioni avevano già segnalato «gravi problemi sul paramento murario esterno», con «diffusa disgregazione degli elementi costruttivi», vegetazione spontanea che penetrava nelle fessure, e anche atti vandalici che ne avevano compromesso ulteriormente la stabilità.

All’interno, la situazione non era migliore. «Crollo di controsoffitti moderni», «infissi danneggiati», «pitture decorative rovinate» e «infiltrazioni d’acqua» dovute al distacco della guaina protettiva del pavimento della terrazza. Nonostante un intervento parziale nel 2019, molti danni non erano mai stati riparati. Infatti a crollare ieri è stato probabilmente un solaio.

Il progetto di restauro, affidato alla Sovrintendenza Capitolina e finanziato con 6,9 milioni di euro, era stato formalmente aggiudicato e risultava «in corso» con durata prevista dal giugno 2022 al giugno 2026. Gli interventi pianificati avrebbero dovuto comprendere proprio il consolidamento statico, il restauro conservativo, l’installazione di nuovi impianti, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la creazione di un percorso museale e di un centro servizi per cittadini e turisti.

Un piano ambizioso che, però, arriva evidentemente troppo tardi. La Torre, alta un tempo più di cinquanta metri e mutilata già nel Settecento da un violento terremoto, era una delle ultime testimonianze intatte della Roma fortificata. Oggi resta un cumulo di pietre e polvere.

Gli inquirenti e i tecnici della Sovrintendenza hanno avviato le verifiche per accertare le cause esatte del crollo e le eventuali responsabilità. Ma tra le prime ipotesi si fa strada quella di un cedimento strutturale legato al degrado e alle infiltrazioni, aggravato dalle recenti piogge.

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