
Aumentano i reati nella Capitale. Nel 2024 i delitti denunciati a Roma sono stati 270.407, pari a un incremento del 5,29% rispetto all’anno precedente. Lo rivela l’Indice della criminalità del Sole 24 Ore, elaborato sui dati del Viminale relativi ai delitti denunciati ogni 100mila abitanti.
In termini assoluti, le denunce a Roma corrispondono a 6.401 reati ogni 100mila abitanti, un dato che conferma la città tra le più colpite dalla microcriminalità urbana in Italia, insieme a Milano e Firenze.
Il furto si conferma il reato più diffuso a livello nazionale, con oltre un milione di casi denunciati nel 2024, pari al 44% del totale dei delitti registrati. Roma si colloca al secondo posto per incidenza dei furti, con 3.676,4 denunce ogni 100mila abitanti, dietro a Milano (3.711,4) e davanti a Firenze (3.574,8).
Il dato contribuisce a delineare un quadro di ripresa della microcriminalità post-pandemia, con un aumento complessivo dell’1,7% dei reati a livello nazionale rispetto al 2023.
Secondo le statistiche del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, la crescita maggiore riguarda i furti in abitazione (+4,9%), i furti con strappo (+1,7%), le rapine (+1,8%) e i reati connessi agli stupefacenti (+3,9%). In aumento anche le violenze sessuali (+7,5%) e le lesioni dolose (+5,8%).
Le grandi aree metropolitane, come Roma, Milano e Firenze, concentrano il 23,5% dei reati nazionali, un fenomeno che il Viminale collega alla maggiore densità abitativa e al flusso quotidiano di city users e turisti.
Nel 2024 in Italia sono state denunciate o arrestate 828.714 persone, con un incremento del 4% rispetto al 2023. In crescita anche la presenza di minori e stranieri tra i segnalati: i primi sono stati 38.247 (+16%), mentre gli stranieri 287.396, pari a oltre un terzo del totale.
A Latina, invece, la criminalità minorile si mantiene tra i livelli più bassi del Paese: solo 136 minori denunciati o arrestati, pari al 2% del totale provinciale.
Nel complesso, i reati sono in aumento in tutte le principali città italiane, ma il Viminale sottolinea come il fenomeno resti inferiore del 15% rispetto ai livelli del 2014, confermando una tendenza di lungo periodo alla stabilità dopo l’impennata pandemica.
Milano, Roma e Firenze restano tuttavia le tre aree metropolitane più esposte, con un tasso di criminalità che si mantiene ai vertici nazionali e che, nel caso della Capitale, segna un nuovo picco rispetto agli anni precedenti.
Poco dopo la pubblicazione dei dati non sono mancate le polemiche politiche sulle responsabilità di tali aumenti. Silvia Sardone, vicesegretario della Lega, tende a sottolineare i dati sull'aumento della criminalità tra le persone d'origine straniera.
«Proteste penose», scrive di risposta la deputata dem Debora Serracchiani, «come se al Viminale non sedesse un loro ministro e il segretario non fosse vicepremier. Se la prendano con sé stessi perché dopo tre anni non funziona il trucchetto dello scaricabarile. Adesso la Lega governa, ha responsabilità dirette per la sicurezza e se vuole può decidere di mettere più soldi in finanziaria per le forze dell'ordine».
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