È di 3,47 ettari la superficie classificata come “area boscata” nell’area destinata al nuovo stadio della Roma a Pietralata. Lo stabilisce la relazione agronomica depositata al Dipartimento Ambiente da Massimo Uniformi, presidente dell’Ordine degli Agronomi del Lazio, come scritto dal presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti sui propri canali social.
Sui 26,86 ettari complessivi, la maggior parte dei terreni è costituita da prati spontanei, aree agricole, zone incolte o già urbanizzate, prive quindi di rilevante valore forestale. La relazione conferma la prima indagine vegetazionale e fotografa un quadro di degrado e abbandono, che – come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia – «è evidente anche a occhio nudo».
«La maggior parte delle aree interessate può essere trasformata e compensata altrove – ha aggiunto Veloccia –. Andiamo dunque avanti con il nuovo stadio, un progetto che consentirà la riqualificazione di tutta l’area e la creazione di un enorme parco verde attrezzato di 11 ettari, tre dei quali destinati ad aree rinaturalizzate».
Nella stessa direzione, l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi ha ricordato che la relazione depositata dal dottor Uniformi «conferma che oltre 23 dei 27 ettari totali sono caratterizzati da aree agricole, aree urbanizzate con immobili e giardini privati e vegetazione arbustiva o erbacea non riconducibile a bosco».
Alfonsi ha spiegato che «solo una porzione di 3,47 ettari, distribuita in particelle non contigue, rientra nella definizione di area boscata, ma di scarso valore vegetazionale e naturalistico, in quanto derivante da un ex coltivo invaso da vegetazione pioniera e infestante».
La stessa assessora ha aggiunto che «queste aree potranno essere compensate mediante la messa a dimora di piante di maggiore pregio e qualità, sia all’interno del nuovo parco centrale previsto dal progetto – che comprenderà circa 7 ettari di verde attrezzato e oltre 3 ettari di aree naturalizzate – sia in altre aree agricole della città per ulteriori due ettari».
Sulla stessa linea il presidente Umberti, che in un post su Facebook ha ribadito la volontà del Municipio di «vigilare affinché ogni trasformazione rispetti l’ambiente e migliori la qualità urbana di Pietralata», sottolineando che «il futuro del quartiere si costruisce con trasparenza e verità dei dati, non con slogan o allarmismi».
Continua dunque l’iter del nuovo stadio dopo che il 15 ottobre in Campidoglio si è svolta una riunione operativa dedicata alla realizzazione dell’impianto, coordinata dal direttore generale Albino Ruberti, alla presenza di assessori e tecnici dei Dipartimenti Urbanistica, Mobilità, Lavori Pubblici e Patrimonio, insieme ai rappresentanti della società giallorossa.
L’incontro, definito dal Campidoglio «molto positivo», ha confermato l’obiettivo condiviso di arrivare alla consegna del progetto definitivo entro la fine del 2025, in modo da rispettare le scadenze Uefa e consentire la candidatura dello stadio per gli Europei di calcio del 2032 che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia.
Il sindaco Roberto Gualtieri aveva già sottolineato nei giorni scorsi che Roma Capitale è «all’ultima tappa per lo stadio della Roma» e che l’impianto sarà «uno degli stadi più belli del mondo, parte di un grande progetto di rigenerazione urbana».
Il 10 ottobre, il Tar del Lazio avevano intanto respinto l’ultimo ricorso presentato dai comitati contrari all’opera, che chiedevano la sospensiva della relazione agronomica e dell’autorizzazione all’abbattimento di 26 alberi per i sondaggi archeologici.
I giudici hanno ritenuto che la relazione «non costituisce un atto provvedimentale, ma una consulenza tecnica» e che non esistono elementi nuovi in grado di modificare le precedenti valutazioni.
L’assessora all’Agricoltura e all’Ambiente Sabrina Alfonsi ha espresso soddisfazione per la decisione: «Il Tar ha riconosciuto la piena legittimità dell’operato delle strutture di Roma Capitale. È una conferma importante per l’intero percorso di realizzazione dello stadio, che procede nel rispetto delle regole e della trasparenza».
Il via libera consente quindi di proseguire con i sondaggi e gli interventi preliminari, in vista dell’inizio dei lavori previsto prima del 2027, come confermato dallo stesso sindaco Gualtieri.
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