Roma, 19 settembre 2025
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Esplosione in via dei Gordiani, la cittadinanza torna in piazza: «Tempi certi per la bonifica e delocalizzazione degli impianti»

Dello stabilimento che tratta i rifiuti si è parlato anche in Consiglio regionale: la giunta Rocca ha risposto alle interrogazioni della consigliera Bonafoni: «Chiusura ad aprile 2026»

di Titty Santoriello Indiano ULTIMO AGGIORNAMENTO 6 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

A due mesi dalla violenta esplosione in via dei Gordiani che ha provocato il ferimento di circa 50 persone, la morte di un lavoratore e ingenti danni ad alcuni appartamenti e alla scuola Balzani, la cittadinanza del quartiere Villa De Sanctis torna in piazza per un’assemblea pubblica.

Impianto di rifiuti vicino alla scuola

La bonifica e la delocalizzazione degli impianti

Tempi e obiettivi della bonifica dell’area e analisi del monitoraggio del suolo e dell’aria; il punto della situazione sui lavori di ristrutturazione della scuola Balzani e sui risarcimenti per i danni alle case e alle altre strutture pubbliche sono i principali temi che verranno affrontati in piazza San Gerardo Maiella a partire dalle 17.30 di venerdì 19 settembre. A questi si aggiunge la questione della delocalizzazione del distributore Gpl e dell’impianto di rifiuti vicino alle abitazioni e adiacente alla scuola.

21mila tonnellate di rifiuti all'anno

Dell’impianto di rifiuti non pericolosi si è parlato già in Consiglio regionale mercoledì 18 settembre: l’assessora alla Sicurezza urbana Luisa Regimenti ha risposto alle interrogazioni presentate, a partire da marzo scorso, dalla consigliera del Pd Marta Bonafoni.

L’impianto, per il quale era stato disposto il sequestro nel 2023 dalla polizia locale e dall’Arpa, aveva ricevuto pareri negativi anche dall’asl Roma 2, da città Metropolitana e dal Campidoglio perché è stato considerato non idoneo ad operare in un centro abitato. Di proprietà della Mcr Srl, con una superficie di 8mila metri quadri e un'autorizzazione a trattare oltre 21mila tonnellate di rifiuti l'anno, lo stabilimento ha ottenuto, di fatto, dalla Regione, sempre nel 2023, una proroga di due anni.

Chiusura ad aprile 2026

La società ha presentato, a marzo scorso,una istanza di delocalizzazione per spostare l'impianto nel comune di Ardea. A questo scopo è in corso ora la valutazione dell’impatto ambientale. La conclusione di questo procedimento - ha fatto sapere l’assessora Regimenti — avverrà entro dicembre 2025 mentre l’impianto in via dei Gordiani chiuderà ad aprile 2026.

«Le preoccupazioni della cittadinanza e della comunità scolastica meritano attenzione, per questa ragione continueremo a monitorare affinché la Direzione ambiente della Regione Lazio possa concludere il procedimento nei tempi indicati, dando così la possibilità alla società di delocalizzare l’mpianto in un sito idoneo e al quartiere di Villa De Sanctis di ritrovare serenità», ha sottolineato la consigliera Marta Bonafoni.

Il distributore di carburante dopo l'esplosione

L'avvio della bonifica e la riqualificazione della scuola

Nel frattempo, all’inizio di settembre, è partita la bonifica dell’area per consentire la rimozione del distributore esploso. Mentre a luglio scorso, a pochi giorni dall’esplosione, il Campidoglio ha istituito una cabina di regia, con sette assessorati, per coordinare gli interventi necessari e per avviare, con un progetto di 2,1 milioni di euro, la riqualificazione della scuola Balzani, seriamente danneggiata.

«Assenza della Regione»

«Tutte e tutti insieme abbiamo ottenuto i primi risultati», scrive in una nota la Rete territoriale 4 luglio attiva dall’indomani dell’esplosione. «Lo stanziamento di un fondo speciale per la ricostruzione della scuola, la presa di posizione di diversi esponenti istituzionali a sostegno dello spostamento dei siti industriali, l'avvio di un tavolo di confronto in Campidoglio», spiegano i cittadini. «Tutto questo - sottolineano - nonostante l'assenza pesante della regione Lazio che ha in capo la responsabilità politica della delocalizzazione e della bonifica dell'area». La stessa regione, insieme a tutte le altre istituzioni, è stata invitata all’assemblea pubblica. Al momento, però - fa sapere la rete - non è arrivata alcuna adesione all’iniziativa.

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