Verde urbano, mobilità dolce e ritrovamenti archeologici: inaugurata la nuova Rambla di Pietralata
- Camilla Palladino
- 2 ore fa
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I lavori hanno riguardato due aree distinte: la piazza della Rambla e il percorso ciclopedonale

Una grande festa di quartiere. Così è stata inaugurata la nuova Rambla di Pietralata, un intervento di riqualificazione urbana che ha trasformato 17mila metri quadrati di territorio in un polo di aggregazione a cielo aperto, con l'80 per cento dello spazio destinato a verde. I lavori hanno riguardato due aree distinte: la piazza e il percorso ciclopedonale.
La nuova piazza della Rambla
La piazza si trova sul lato ovest delle Cave di Pietralata ed è concepita come uno spazio pedonale articolato su più livelli, dalla quota stradale si sale fino al centro dello spiazzo. Composta da ampie aree pavimentate, scalinate, rampe, una fontana, pensiline e zone verdi con un playground per i bambini, la piazza della Rambla è stata progettata per essere pienamente accessibile e per valorizzare il paesaggio urbano, favorendo la fruizione collettiva.
Il tratto ciclopedonale
Il tratto ciclopedonale, invece, si sviluppa parallelamente a via delle Cave di Pietralata, collegando il nuovo mercato di via Benedetti al polo universitario. Lungo il percorso si alternano un tracciato per bici e pedoni, aree attrezzate per lo sport all’aperto, sentieri naturalistici, aiuole con essenze officinali e mediterranee, un prato centrale con tavoli coperti per i picnic e numerose alberature, promuovendo una mobilità sostenibile integrata con il paesaggio.
La sostenibilità ambientale
Particolare attenzione è stata riservata alla sostenibilità ambientale: tutte le pavimentazioni, eccetto quelle della piazza e dei marciapiedi, sono state realizzate in calcestruzzo colorato drenante. L’intero sistema di irrigazione delle aree verdi è alimentato con acqua di ricircolo proveniente dalle fontane e dalle fontanelle, raccolta in apposite vasche sotterranee.
Umberti: «Oggi si realizza un sogno»
L’opera è frutto di un contratto di valorizzazione urbana firmato nel 2015 tra il Campidoglio e il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, con un investimento complessivo di 5 milioni di euro. Il cantiere era aperto, e rimasto incompiuto, dal 2019. Per questo, come ha detto il presidente del VI municipio Massimiliano Umberti durante l'evento, «oggi (mercoledì 25 giugno, ndr) si realizza un sogno». E ha aggiunto: «Questa sarà la porta di accesso di tutti i progetti di rigenerazione urbana in corso in questo quartiere».
La rigenerazione di Pietralata
Infatti all'esterno della nuova piazza, sono in corso i lavori del centro di eccellenza per le persone con disabilità e della casa per le famiglie in difficoltà. Poco distante, lungo una nuova strada che sarà aperta a breve, si arriverà al dipartimento di Ingegneria e allo studentato che sta realizzando l'università Sapienza. Al lato opposto sorgerà il Rome Technopole dedicato alla ricerca e all'innovazione. Infine in via dei Monti Tiburtini, proprio di fronte all'ospedale Pertini, sorgerà lo stadio dell'As Roma.
Le contestazioni dei comitati contro lo stadio e la risposta di Gualtieri
E proprio sulla costruzione dell'impianto sportivo, durante il pomeriggio di festeggiamenti si è creata la polemica. Qualche decina di cittadini contrari allo stadio si sono presentati all'evento per protestare con bandiere e megafoni, criticando il sindaco Roberto Gualtieri e il progetto della società giallorossa. Alle rimostranze il primo cittadino ha risposto durante il suo intervento nella piazza, definendo l'intervento un «bellissimo investimento che veramente è paradossale che venga chiamato cementificazione, perché noi realizzeremo 9 ettari di area verde, creando un grande parco dove adesso c'è il degrado assoluto. Questo è il progetto dello stadio della Roma: una riqualificazione che, senza cubature aggiuntive, intorno allo stadio realizzerà una delle più grandi aree verdi della Capitale, che sarà fruibile dai cittadini e non solo da chi ha le case abusive».
I ritrovamenti archeologici
Infine l'assessora ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, ha raccontato: «In questo spazio è stata ritrovata anche un'importante costruzione romana e questo, pur ritardando i lavori, è un pregio di Roma». Durante i lavori di realizzazione, infatti, sono emersi reperti archeologici di grande rilievo, che hanno reso necessario un anno di indagini e una variante al progetto originario per salvaguardare i ritrovamenti.
Gli scavi hanno portato alla luce resti murari e un pozzo appartenenti a una villa rustica romana già documentata nella zona tra via Carlo Amoretti e via delle Cave di Pietralata, oltre a tredici tombe risalenti all’epoca tardoantica. La Soprintendenza speciale di Roma ha disposto il rinterro protetto dei reperti, utilizzando geotessuti per garantirne la conservazione in situ, e ha prelevato alcuni manufatti per lo studio e la tutela.
Oltre duemila anni di storia
L’analisi stratigrafica ha evidenziato cinque fasi storiche distinte, testimoniando una continuità d’uso dell’area per oltre duemila anni. Dall’età repubblicana, con una cava sotterranea per l’estrazione del tufo lionato (I periodo), si passa allo sviluppo di una villa rustica in epoca augustea e imperiale, dotata di canalizzazioni e impianti agricoli (II periodo). Successivamente, in epoca tardoantica, l’area fu trasformata in necropoli, con tredici sepolture di vario tipo, tra cui tombe a fossa, a cappuccina e in enchytrismós, ossia sepolture in anfore (III periodo). Dopo un lungo periodo di abbandono (IV periodo), il sito è stato riutilizzato in epoca contemporanea, con demolizioni e coltivazioni agricole (V periodo).