La partecipazione degli Storici Sbandieratori delle Contrade di Cori allo Spasskaya Tower International Military Music Festival di Mosca ha acceso lo scontro politico in città.
Al gruppo di performanti si contesta in particolare la rinuncia dello stesso a indossare i costumi e gli stendardi giallo-azzurri, colori di una contrada, quella di Porta Romana, che coincidono con quelli della bandiera ucraina.
Secondo i consiglieri comunali di opposizione Germana Silvi, Evaristo Silvi e Aristide Proietti si tratta di una «sottomissione alla propaganda russa», in un contesto in cui «nessun Paese europeo ha partecipato al festival, che ha visto la presenza solo di bande militari provenienti da Stati vicini all’orbita di Mosca».
Critiche sono arrivate anche dall’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini, che ha parlato di una «strumentalizzazione di una realtà storica da parte del regime di Putin per legittimare la violenza prevaricatrice che sta insanguinando l’Ucraina».
Per l’opposizione consiliare la scelta di non portare i colori storici «avalla la politica imperialistica di Mosca», un gesto considerato «grave e inaccettabile» proprio perché Cori in passato ha ospitato rifugiati ucraini in fuga dalla guerra.
Il gruppo folkloristico respinge le accuse. «Gli Storici Sbandieratori delle Contrade sono apolitici e apartitici da quasi cinquant’anni – hanno dichiarato –. Maneggiamo bandiere in ogni parte del mondo, ma non lo facciamo mai per fini politici. Siamo artisti e portatori di incontro e pace tra i popoli».
Sulla decisione di non sfilare con i colori giallo-azzurri, i membri del gruppo sottolineano che «non ci sono stati vietati, ma è stata una scelta consapevole per motivi di sicurezza, visto che le esibizioni hanno riguardato anche altre zone di Mosca, meno controllate».
Il Comune di Cori ha preso posizione a favore del gruppo. «Gli sbandieratori sono portatori di pace tra i popoli – si legge in una nota –. Non c’è stata alcuna sottomissione al potere russo, ma una valutazione prudente per tutelare i partecipanti. Lo spirito che li ha guidati è stato quello di rappresentare la comunità in un evento internazionale, mantenendo fede alla loro tradizione».
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