
Autovelox e infrastrutture per limitare la velocità nelle strade urbane: sono alcune delle richieste che una trentina di associazioni romane hanno presentato alle istituzioni in occasione della Giornata in ricordo delle vittime della strada. Riunite in presidio, domenica 16 novembre, in via Cristoforo Colombo - dove tre anni fa è stato investito ed ucciso il 19enne Francesco Valdiserri e dove, poco distante, ha trovato la stessa sorte la ventenne Beatrice Bellucci - Legambiente, Movimento Diritti dei Pedoni, Grab, Salvaciclisti e molti altri hanno avanzato le loro rivendicazioni.
«Proprio accanto a noi a 90, 100, addirittura 112 km/h - hanno raccontato - sfrecciavano indifferenti conducenti di automobili, moto e bus. Oggi come in qualsiasi altro giorno, nella capitale di un Paese assuefatta alla violenza stradale si corre su un’autostrada urbana, che ha più corsie dell’autostrada del sole. Ma qui accanto scorre la vita delle persone: attività, scuola, palestre, lavoro e la necessità di attraversare anche più volte al giorno».
Se la velocità è una delle cause principali degli scontri stradali in città, le associazioni propongono soluzioni per limitarla.In primis l’installazione di autovelox sulle strade di scorrimento di Roma superando gli ostacoli che limitano questi dispositivi in città. Per la Cristoforo Colombo la richiesta è quella di «spezzare l’onda verde, posizionare countdown pedonali, chiudere le corsie centrali al transito privato durante le ore notturne e posizionare parapedonali». Le realtà romane che si occupano di sicurezza stradale vorrebbero, inoltre, più controlli delle forze dell’ordine anche con dispositivi tecnologici «Non è più possibile- dicono - avere autostrade urbane senza regole». Bisogna, inoltre, ridistribuire lo spazio in modo equo per tutte le scelte di mobilità: corsie preferenziali per il trasporto pubblico, rete ciclabile continua e diffusa, percorsi pedonali sicuri, strade scolastiche. Attraversamenti pedonali rialzati e cuscini berlinesi sono gli altri strumenti che chiedono di utilizzare insieme alla realizzazione delle zone 30.
«Ci aspettiamo soluzioni, anche se in un primo tempo impopolari, che tutelino l’incolumità delle persone, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili, come pedoni, ciclisti (ma anche motociclisti) e con fragilità come bambini, persone anziane e con disabilità», aggiungono le associazioni.
In Italia ogni anno sono uccise oltre 3000 persone sulle strade, pari a 16 aerei di linea, rimarcano le associazioni, a cui vanno aggiunti 200.000 feriti. Nella città di Roma, da gennaio, si contano 97 vittime, (più di 160 a Roma e provincia) un dato vicino a quello del 2024 quando si sono verificati 115 decessi.
«Quante persone in più si sarebbero salvate, se la riforma del Codice della strada e i decreti del ministero dei Trasporti non avessero osteggiato tanti strumenti di prevenzione salvavita come autovelox e città30, che in altri Paesi stanno velocemente riducendo le vittime?», si chiedono le associazioni. «Siamo lontani - aggiungono - dal target atteso di riduzione del 50 per cento delle vittime dal 2019 al 2030, che è parte del nostro Piano Nazionale Sicurezza Stradale, ancora senza fondi attuativi».
Le associazioni promotrici
Movimento Diritti dei Pedoni, Associazione Salvaiciclisti Roma, Marco Pietrobono Onlus,Rete Vivinstrada, Bike4City, Metrovia, Zerovittime, Mobilità Sostenibile VIII, Odissea Quotidiana, Fiab, Trionfalmente17, Grab, Spi Cgil Roma e Lazio, il Sorriso di Alessia Sbal, Acrsd, Davide Marasco,Muoviti Elettrico, Legambiente, Cittadini Per l’Aria, Clean Cities, Streets for Kids, Bike to School Roma, Comitato Parchi Colombo, Touring Club Italiano Lazio, Sicurinstrada: Sicurezza stradale e Mobilità Urbana Sostenibile, Roma Slow Tour
La Capitale, il nuovo giornale online di Roma
La Capitale, è una testata giornalistica iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Roma il 25 luglio 2024, n. 100/2024
DIRETTORE RESPONSABILE
Enrico Sarzanini
Via Giuseppe Gioacchino Belli, 86
Roma - 00193