Roma, 16 novembre 2025
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Sulla Colombo a oltre 100 km orari, le associazioni: «Non sono (solo) le droghe o le corse clandestine, è la velocità ad uccidere»

Movimento Diritti dei Pedoni, Legambiente, Salvaiciclisti, Fiab, Grab insieme alle famiglie delle vittime si sono riuniti nello stesso luogo in cui tre anni fa è stato investito ed ucciso Francesco Valdiserri e poco distante dallo scontro stradale dove ha perso la vita Beatrice Bellucci. Un presidio «di commemorazione ma anche di protesta» nella Giornata in ricordo delle vittime della strada

di Titty Santoriello IndianoULTIMO AGGIORNAMENTO 5 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Daniele, Andrea, Brenda e tanti altri: i loro nomi sono scolpiti sulle targhe posizionate a terra in via Cristoforo Colombo all’angolo con via Giustiniano Imperatore. Sono i nomi delle 97 persone morte a Roma nel 2025 negli scontri stradali. Qui, dove tre anni fa è stato investito e ucciso il 19enne Francesco Valdiserri mentre camminava sul marciapiede, una trentina di associazioni romane hanno voluto ricordare le vittime della strada in un presidio di commemorazione ma anche di protesta.

«Dalla morte di Francesco non è cambiato niente: la Cristoforo Colombo è rimasta un’autostrada urbana, come tante altre in città, dove pochi giorni fa è morta Beatrice Bellucci, 20 anni. Una strada con troppe croci sempre uguale a se stessa e simbolo dell’assuefazione alla velocità e alla violenza», denunciano Movimento Diritti dei Pedoni, Legambiente, Salvaiciclisti, Fiab, Grab, Odissea Quotidiana insieme alle famiglie delle vittime e altre realtà che si occupano di mobilità sostenibile celebrando così la Giornata in ricordo delle vittime della strada.

«La velocità uccide»

Da gennaio 2025 si contano a Roma 97 vittime della strada, 160 se si include anche la provincia. Un dato, quello cittadino, che si avvicina ai numeri del 2024 quando hanno perso la vita in scontri stradali 115 persone. «Non sono fatalità - sottolineano le associazioni - non si tratta (solo) di droghe o corse clandestine: la velocità uccide e Roma continua ad essere progettata come uno spazio che invita a correre, non a vivere», spiegano mentre con un flash mob occupano per pochi secondi l'incrocio con i loro corpi e gli striscioni.

Il flash mob delle associazioni per la sicurezza stradale e per la mobilità sostenibile

«Sulla Colombo velocità oltre i 100 km orari»

«Il problema principale è quello della velocità che è l’aggravante di ogni scontro stradale», dichiara Francesca Chiodi, presidente del Movimento Diritto dei Pedoni. Abbiamo misurato la velocità di alcune automobili che transitavano sulla corsia laterale della Cristoforo Colombo ed era pari a 111 km orari», ha raccontato l'attivista. «Questo non può più succedere, siamo qui per dirlo, per chiedere responsabilità e interventi a tutte le istituzioni perché le soluzioni esistono: ci sono gli autovelox e i presidi anche infrastrutturali che moderano la velocità. In questo luogo simbolo portiamo anche la nostra rivendicazione perché abbiamo tutti il diritto di restare vivi.

«Il diritto alla vita»

«Rivendichiamo il diritto a vivere, il diritto a una mobilità sicura e il diritto di poter ritornare a casa», ha rimarcato Enzina Fasano, presidente della Consulta per la mobilità sostenibile del Comune di Roma che ha ricordato: «Per i ragazzi fino a 25 anni quella sulle strade è la prima causa di morte, dobbiamo rispettiamo la vita non certo crescere i nostri figli per farli morire sulle strade».

«La Colombo ha più corsie dell'autostrada Roma - Milano»

«La Cristoforo Colombo ha più corsie della Roma Milano», hanno denunciato gli attivisti di Legambiente. «Bisogna ridisegnare le città in funzione delle persone e non delle automobili», hanno aggiunto facendo appello alle istituzioni che erano presenti con alcuni rappresentati dell’VIII e del IX municipio, con il consigliere capitolino Giovanni Zannola e il deputato del Pd Andrea Casu.

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