
Daniele, Andrea, Brenda e tanti altri: i loro nomi sono scolpiti sulle targhe posizionate a terra in via Cristoforo Colombo all’angolo con via Giustiniano Imperatore. Sono i nomi delle 97 persone morte a Roma nel 2025 negli scontri stradali. Qui, dove tre anni fa è stato investito e ucciso il 19enne Francesco Valdiserri mentre camminava sul marciapiede, una trentina di associazioni romane hanno voluto ricordare le vittime della strada in un presidio di commemorazione ma anche di protesta.
«Dalla morte di Francesco non è cambiato niente: la Cristoforo Colombo è rimasta un’autostrada urbana, come tante altre in città, dove pochi giorni fa è morta Beatrice Bellucci, 20 anni. Una strada con troppe croci sempre uguale a se stessa e simbolo dell’assuefazione alla velocità e alla violenza», denunciano Movimento Diritti dei Pedoni, Legambiente, Salvaiciclisti, Fiab, Grab, Odissea Quotidiana insieme alle famiglie delle vittime e altre realtà che si occupano di mobilità sostenibile celebrando così la Giornata in ricordo delle vittime della strada.
Da gennaio 2025 si contano a Roma 97 vittime della strada, 160 se si include anche la provincia. Un dato, quello cittadino, che si avvicina ai numeri del 2024 quando hanno perso la vita in scontri stradali 115 persone. «Non sono fatalità - sottolineano le associazioni - non si tratta (solo) di droghe o corse clandestine: la velocità uccide e Roma continua ad essere progettata come uno spazio che invita a correre, non a vivere», spiegano mentre con un flash mob occupano per pochi secondi l'incrocio con i loro corpi e gli striscioni.

Il flash mob delle associazioni per la sicurezza stradale e per la mobilità sostenibile
«Il problema principale è quello della velocità che è l’aggravante di ogni scontro stradale», dichiara Francesca Chiodi, presidente del Movimento Diritto dei Pedoni. Abbiamo misurato la velocità di alcune automobili che transitavano sulla corsia laterale della Cristoforo Colombo ed era pari a 111 km orari», ha raccontato l'attivista. «Questo non può più succedere, siamo qui per dirlo, per chiedere responsabilità e interventi a tutte le istituzioni perché le soluzioni esistono: ci sono gli autovelox e i presidi anche infrastrutturali che moderano la velocità. In questo luogo simbolo portiamo anche la nostra rivendicazione perché abbiamo tutti il diritto di restare vivi.
«Rivendichiamo il diritto a vivere, il diritto a una mobilità sicura e il diritto di poter ritornare a casa», ha rimarcato Enzina Fasano, presidente della Consulta per la mobilità sostenibile del Comune di Roma che ha ricordato: «Per i ragazzi fino a 25 anni quella sulle strade è la prima causa di morte, dobbiamo rispettiamo la vita non certo crescere i nostri figli per farli morire sulle strade».
«La Cristoforo Colombo ha più corsie della Roma Milano», hanno denunciato gli attivisti di Legambiente. «Bisogna ridisegnare le città in funzione delle persone e non delle automobili», hanno aggiunto facendo appello alle istituzioni che erano presenti con alcuni rappresentati dell’VIII e del IX municipio, con il consigliere capitolino Giovanni Zannola e il deputato del Pd Andrea Casu.
La Capitale, il nuovo giornale online di Roma
La Capitale, è una testata giornalistica iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Roma il 25 luglio 2024, n. 100/2024
DIRETTORE RESPONSABILE
Enrico Sarzanini
Via Giuseppe Gioacchino Belli, 86
Roma - 00193