Sole che batte sul lungo Sperpentone, dando il benvenuto all'ottobrata romana, e che batte sul Campo dei Miracoli di Corviale. Un terreno dove sport e salute mentale corrono insieme. Il 9 ottobre la Asl Roma 3 ha dato il via alla seconda edizione di «Tutti in campo per la salute mentale», la partita che mette fianco a fianco utenti dei centri diurni, medici, operatori e familiari per lanciare un messaggio forte e condiviso in vista della Giornata mondiale della salute mentale del 10 ottobre.
«Siamo tutti in campo per la salute mentale - racconta Viviana Muccini, psicologa della Asl Roma 3 - noi, familiari, operatori, medici scendiamo insieme agli utenti in campo per dire no allo stigma - sottolinea e continua - per dare un messaggio, ovvero che nonostante la fragilità mentale».
Tutti possono «divertirsi, sorridere, dribblare e - spiega - a volte la cosa più bella è che alcuni di loro si trovano a fare un passaggio di palla magari al proprio psicologo, o operatore, un passaggio simbolico, come se dicessero vedi cosa ho raggiunto, lo vedi com'è il mio percorso di cura», un percorso avviene anche attraverso la riabilitazione, attraverso il gioco, lo stare insieme.
Tra chi si prepara a entrare in campo c’è Simone Ragni, 22 anni. La voce è emozionata, ma lo sguardo è deciso. «Per me cosa significa giocare a calcio? Un divertimento. Sono nove mesi che non gioco...Ero a casa non uscivo più». Nulla cambia da infortunio fisico a mentale. Ma forse è arrivato il suo momento: Simone si alza dalla panchina e poco dopo entra. Il pallone lo aspettava da tempo.
Si sente un boato. Gol. A segnarne due è Andrea, tifoso della Roma e appassionato di poesia. «Com'è andata la partita? Bene, bene, ho pure segnato il primo tempo contro un amico mio. È molto bello stare tutti insieme, mi piace». Sorride, parla della squadra del cuore e del suo idolo: «Koné è il più forte».
Andrea oggi ha giocato in attacco, ma dice di sapersi adattare «a tutti i ruoli». Poi aggiunge: «Sì, sì, mi sono divertito. Vorrei più giornate come questa. Sono cose benefiche, conosco un po’ tutti, anche degli altri gruppi».
Alla fine tiene a recitare a memoria, una poesia scritta da lui:
«La vita è un battito sopra la follia.
In un attimo ci vuoi portare via.
Sopra le stelle è la mia mania.
Vivere è un battito, sennò tutto via.
Tutto resiste, soprattutto la follia
Vorrei avere un reddito per portati via
sopra la follia».
In panchina, a dirigere la squadra, Massimo Scarabattoli, allenatore e responsabile operatore della Asl Roma 3 Mazzacurati. «Per noi è importante parlare di salute mentale e parlare soprattutto di prevenzione, che è la cosa principale e quindi noi come Asl Roma 3 crediamo molto nelle attività, soprattutto lo sport, ma non solo. Tutte le attività che portano alla socializzazione, allo stare insieme, a recuperare delle capacità che magari con la patologia si sono perse. Le relazioni sono la cosa più importante che cura».
Niente classifica, nessun vincitore. Oggi a vincere è stata la partecipazione, quella di una comunità che sceglie di affrontare lo stigma correndo insieme, passandosi un pallone, ritrovando fiducia.
Ogni anno sono circa 500 le persone tra i 18 e i 35 anni che accedono ai centri diurni della Asl Roma 3, impegnate in percorsi riabilitativi, preformativi e di inserimento lavorativo protetto.
L’iniziativa conferma che la salute mentale non è isolamento ma rete, relazione, prevenzione.
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