Anche Roma si sta mobilitando per la Global Sumud Flotilla. «Roma, in realtà è esplosa di iniziative», ammette Giorgina, portavoce del Global Movement to Gaza. L’abbiamo incontrata alla Villetta di Garbatella dove, nella serata del 2 settembre, è stata aperta Visionaria Fest, la festa di Sinistra civica ecologista in programma fino a domenica.
Se centinaia di attivisti sono impegnati nella Capitale per l’organizzazione di eventi, manifestazioni e punti informativi, altri partiranno per Gaza unendosi alle imbarcazioni salpate da Barcellona. Lo conferma la stessa portavoce:
«Ci sono attivisti da Roma. Chiaramente per motivi di sicurezza non posso fare nomi e cognomi, però siamo tutti solidali con loro e li seguiamo con affetto».
Sulla missione c’è riserbo. «Non perché non vogliamo essere chiari», prosegue Giorgina. «Da una parte ci sono situazioni di maltempo e di imprevisti». Ma soprattutto «ci sono chiari problemi di sicurezza: già in passato si sono verificati sabotaggi».
Intanto Global Movement to Gaza ha indetto una «call to action» per domenica 7 settembre alle ore 18. «È una mobilitazione cittadina a sostegno della Flotilla: partirà da Piazza Vittorio con evento finale alle 22 circa a Piramide. Sarà una manifestazione senza bandiere, simile a quella Genova».
Le iniziative a Roma
Gli eventi si moltiplicano: nella serata del 3 settembre è prevista a San Lorenzo, in via dei Latini, una assemblea organizzativa per un presidio permanente; nei prossimi giorni le iniziative si sposteranno al Monk durante la festa di Alleanza verdi sinistra, e poi all’Arci e al Giusta Festival al parco degli Acquedotti.
«Menzione d'onore anche a Renoize Festival antifascista che ha organizzato una tre giorni di manifestazione, in cui noi del Global Movement to Gaza saremo presenti con dei punti informativi», annuncia Giorgina.
Sabato 6 settembre, invece, la mobilitazione si sposterà al Campidoglio per l’iniziativa voluta dalla Cgil a cui hanno aderito anche i partiti e movimenti romani del centro sinistra tra cui il Pd capitolino.
Seguire la Flotilla e tenere alta l’attenzione sulla missione è molto importante secondo gli attivisti. «Da questo dipende la nostra sicurezza» e la riuscita dell’iniziativa. L’intento è chiaro: «Aprire un canale umanitario per portare aiuti a Gaza dove la popolazione sta morendo di fame», spiega Giorgina. «Certo, semmai arrivassimo lì, sarebbe una goccia nel mare» ecco perché «il principale obiettivo è fare pressione sulle istituzioni, fino ad ora silenti, perché siano, poi, loro a mantenere aperto il corridoio umanitario».
Video intervista sul canale Instagram «Lacapitalenews»
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