
Roma decide di giocare d’anticipo. Con l’arrivo dell’inverno il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato l'ordinanza n. 170, un documento che mette nero su bianco il nuovo «Piano emergenza neve e ghiaccio 2025-2026». Tradotto, cosa succede in città quando il termometro precipita e iniziano i problemi dati dal possibile ghiaccio sull’asfalto e temperature più vicine allo zero.
Il testo dedica poi particolare attenzione alle persone senza dimora. In caso di ondate di freddo intenso scatteranno servizi straordinari di accoglienza e assistenza. Una misura che si attiva automaticamente quando la colonnina scende sotto lo zero.
E proprio sotto zero arriva anche la raccomandazione ai cittadini. Come tenere leggermente aperti i rubinetti per evitare il congelamento e la rottura delle tubature. Un gesto semplice, ma che può salvare dal disastro idrico domestico.
Se invece dovesse davvero nevicare, entreranno in campo le procedure standard del «Piano speditivo per rischio neve e ghiaccio», già allegato all’ordinanza. Qui si stabilisce tutto: chi fa cosa, quando deve farlo e con quali priorità. Le fasi operative sono tre — attenzione, preallarme e allarme — e dipendono dai livelli di criticità regionale (giallo, arancione o rosso) e dagli accumuli di neve previsti.
In caso di neve e ghiaccio non tutti i veicoli potranno circolare: via libera solo a quelli equipaggiati con pneumatici invernali. I taxi, invece, avranno più libertà: i conducenti potranno estendere gli orari di servizio rispetto ai limiti ordinari, per garantire maggiore mobilità in città.
Il cuore dell’intero sistema resta il Centro Operativo Comunale (Coc), attivabile dal Sindaco per coordinare tutti i soggetti coinvolti: Dipartimenti capitolini, Municipi, Polizia Locale, aziende di servizi, volontariato ed enti esterni. Ogni struttura avrà compiti specifici su viabilità, trasporti, verde pubblico, assistenza sociale e sanitaria, attività scolastiche e telecomunicazioni.
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