Roma ospita dal 5 al 29 ottobre la rassegna «Protagoniste. Parole che attraversano il mondo», un ciclo di tre appuntamenti che porta nella Capitale le voci di Rosa Montero, Cristina Rivera Garza e Arundhati Roy, autrici di fama internazionale capaci di raccontare le contraddizioni globali e la complessità del nostro tempo. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura del Campidoglio, con il coordinamento del dipartimento Attività culturali.
Il progetto celebra il ruolo della scrittura femminile come strumento di analisi e confronto culturale. Le opere protagoniste – La pazza di casa di Montero, Terrestre di Rivera Garza e Il mio rifugio e la mia tempesta di Roy – propongono percorsi narrativi che intrecciano memoria, ricerca formale e riflessione critica sul presente.
L’assessore capitolino alla Cultura, Massimiliano Smeriglio, ha spiegato: «A Roma stiamo lavorando con grande attenzione nel ripensare gli equilibri di genere che per secoli hanno visto le donne nei luoghi d’ombra, anche della cultura. Lo stiamo facendo con le scelte legate alla toponomastica, nelle scelte delle posizioni di guida degli enti culturali, nei programmi delle manifestazioni cittadine. In questi anni una nuova luce, per merito della loro coesione e delle loro lotte, sta con fatica restituendo loro il giusto spazio. “Protagoniste. Parole che attraversano il mondo” sarà una rassegna che mette al centro tre grandi scrittrici internazionali, in conversazione con altrettante, importanti, autrici italiane. Serve lo sguardo, il punto di vista di genere, per superare il naturale insopportabile maschile sopra esteso».
Il ciclo prende il via il 5 ottobre al Teatro Tor Bella Monaca con la scrittrice spagnola Rosa Montero, che presenterà La pazza di casa (Ponte alle Grazie, 2025), in dialogo con Rosella Postorino. Il libro, a metà tra romanzo, saggio e autobiografia, affronta il tema della creatività come strumento per rielaborare la memoria e dare ordine al reale.
L’8 ottobre al Teatro Elsa Morante sarà protagonista la messicana Cristina Rivera Garza, con Terrestre (Sur, 2025). La scrittrice esplora un viaggio sospeso tra realismo e fantasia, indagando identità e memoria. L’incontro sarà condotto da Concita De Gregorio.
Il 29 ottobre all’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis la chiusura sarà affidata all’attivista e scrittrice indiana Arundhati Roy, che presenterà Il mio rifugio e la mia tempesta (Guanda, 2025), memoir in cui intreccia la memoria personale alla storia di una nazione e al proprio impegno sociale ed ecologista. A introdurre la serata sarà Loredana Lipperini.
Gli incontri inizieranno alle 19. L’ingresso sarà libero fino a esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria solo per l’appuntamento del 29 ottobre. È previsto il servizio di traduzione in Lis a cura della Cooperativa segni di integrazione Lazio, grazie al dipartimento Politiche sociali e salute.
La rassegna è organizzata in collaborazione con Fondazione Teatro di Roma, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e TiC – Teatri in Comune. Supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, con il contributo degli editori Guanda, Sur e Ponte alle Grazie.
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