Tragedia a Regina Coeli nel giorno di Ferragosto. Un detenuto di nazionalità egiziana di soli 19 anni, arrestato appena il giorno precedente, ha tentato l’impiccamento nella settima sezione del carcere romano. Soccorso ancora in vita, è stato trasportato d’urgenza in ospedale in condizioni molto critiche.
A denunciare l’accaduto è Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria, che parla di «tragico bilancio del Ferragosto carcerario, al di là della propaganda e delle passerelle di qualche esponente governativo». Secondo il sindacato, dall’inizio del 2025 si contano già 53 detenuti suicidi e tre operatori penitenziari che si sono tolti la vita.
Il riferimento di De Fazio è rivolto a Matteo Salvini, che proprio nel giorno di Ferragosto si era recato al carcere di Rebibbia per incontrare detenuti e agenti penitenziari.
Il tentato suicidio a Regina Coeli si inserisce in un quadro nazionale di forte tensione. A Benevento, un detenuto 53enne si è tolto la vita recidendosi la giugulare dopo pochi giorni dall’ingresso in carcere. A Civitavecchia, un 55enne condannato all’ergastolo è deceduto in circostanze ancora da accertare.
Nella sua nota, De Fazio ha denunciato come nelle carceri italiane siano reclusi 62.700 detenuti a fronte di 46.755 posti disponibili. Alla situazione di sovraffollamento si aggiunge una carenza stimata in 18mila unità di polizia penitenziaria. «E a morire e soffrire – ha sottolineato – oltre ai detenuti vi sono anche gli operatori, in primis quelli del Corpo di polizia penitenziaria mancanti di 20mila agenti nelle carceri».
Il segretario della UILPA ha infine richiamato le parole del capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Stefano Carmine De Michele, che nel messaggio di Ferragosto ha parlato di un’Amministrazione «a fianco del personale». De Fazio ha giudicato questa espressione come indicativa di una distanza interna, percependo il personale come corpo separato dall’istituzione stessa.
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