«Vi chiediamo di convergere, di venire in borgata, di portarci più gente possibile». E’ l’appello di Quarticciolo ribelle che, dopo la mobilitazione dello scorso inverno, torna in piazza con un festival di due giorni e con un corteo popolare previsto per sabato 27 settembre.
Il Quartiere nella periferia est della Capitale, tra la Prenestina e la Togliatti, era finito al centro del dibattito nazionale dopo la decisione del Governo di inserirlo nel Decreto Caivano bis. Mesi di mobilitazione, culminati con il corteo del primo marzo, hanno prodotto un risultato. «Abbiamo ottenuto che gli interventi previsti non fossero una vendetta contro chi abita il quartiere», dicono gli attivisti che si erano opposti ad ogni decisione «calata dall’alto».
Per anni abbandonato dalle istituzioni, il quartiere si era autorganizzato: prima una palestra, un poliambulatorio, un doposcuola. Poi, recentemente, è stato strutturato il polo civico e riaperto il mercato. A giugno scorso è stato inaugurato il parco Modesto di Veglia, riqualificato da un’idea della cittadinanza, con il sostegno istituzionale dell’assessorato capitolino all’Urbanistica e del V municipio. Proprio qui, il 26 e il 27 settembre, si terrà il festival organizzato in collaborazione con Momo edizioni «che da anni ci cammina a fianco e vive la stessa nostra urgenza di costruire spazi in cui alzare la voce», spiegano gli attivisti. Un’iniziativa che vivono come «un momento di lotta» dopo il «silenzio» che è nuovamente piombato sulla borgata.
Riunione di Quarticciolo ribelle a febbraio 2025
Le questioni aperte sono varie. Per mesi, dopo l’annuncio del decreto Caivano e l’esecuzione di alcuni sfratti, decine di famiglie hanno vissuto con l’incubo di essere mandate via dalle abitazioni in cui vivono da decenni. Sono circa 200, infatti, i nuclei abitativi in attesa di una regolarizzazione mentre molte case Ater andrebbero riqualificate. Inoltre l’ex questura, dove abitano circa 30 persone, non è stata sgomberata come inizialmente sembrava che potesse accadere «ma non si procede con il recupero dell’immobile», aggiunge Quarticciolo Ribelle. C’è, poi, il problema della piscina che il Comune si è impegnato a riaprire. Ma il bando per la concessione, indetto a febbraio scorso, è andato deserto. «Era un bando impossibile», dicono dal quartiere.
«Vi chiediamo di essere con noi mentre Quarticciolo torna ad essere lo sfondo di una serie tv crime: ancora l'uso strumentale della violenza sulle donne, ancora troupe televisive all'arrembaggio, ancora l'eterno ritorno della violenza della piazza di spaccio e della denuncia dell'ovvio di personaggi in cerca d'autore», denunciano gli attivisti. «Ancora una volta chi abita in quartiere scompare, torniamo ad essere l'ambientazione per una storia scritta male. Contano solo le nostre paure, le paure di chi è costretto a convivere con la piazza di crack. Quello che pensiamo e quello che vogliamo torna a non contare nulla. Abbiamo bisogno che la nostra voce valga qualcosa, che le nostre vite valgano».
L’appello è stato già raccolto da alcuni artisti. Hanno onfermato la partecipazione a diversi momenti del festival Elodie, Zerocalcare, Michele Riondino e Valerio Mastandrea. «Saranno 2 giorni di dibattiti, reading, mercato, musica e lotta», anticipa Quarticciolo Ribelle che ha annunciato per i prossimi giorni la pubblicazione del programma.
La Capitale, il nuovo giornale online di Roma
La Capitale, è una testata giornalistica iscritta nel Registro Stampa del Tribunale di Roma il 25 luglio 2024, n. 100/2024
DIRETTORE RESPONSABILE
Enrico Sarzanini
Via Giuseppe Gioacchino Belli, 86
Roma - 00193