Roma, 4 settembre 2025
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Posti auto interrati a piazza Americo Capponi: via libera dal Campidoglio all'unico parcheggio sopravvissuto tra le opere giubilari

Il parcheggio ospiterà totalmente pertinenziali, dedicati ai residenti. Il budget per l'opera è di 10milioni di euro e l'inizio dei lavori è previsto per 1 gennaio 2026

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 20 ore fa - TEMPO DI LETTURA 5'

Dopo anni di rinvii, il sindaco-commissario Roberto Gualtieri ha firmato l'altro ieri, il primo di settembre, il via libera definitivo alla costruzione di un parcheggio interrato da 140 posti auto pertinenziali a piazza Americo Capponi.

Un’opera da 10 milioni di euro, attesa da tempo e pensata per i residenti, che nelle intenzioni dell’amministrazione rappresenta un tassello fondamentale per l’isola ambientale di Borgo Pio.

Parcheggi interrati, i nuovi 140 posti di Borgo Pio

Per supplire alla mancanza di parcheggio nel centro di Roma, il più interessato dagli svolgimenti giubilari, il comune in accordo con i privati, che finanzieranno le operazioni, aveva previsto la costruzione di sette nuovi parcheggi interrati.

Uno a Borgo Pio, uno sul lungotevere Castello, uno al lungotevere Flaminio, uno sotto piazza Risorgimento, uno in via della Renella, uno sotto piazza Prati degli Strozzi, e un garage nell'ex caserma di via Guido Reni. Ma nessuno di questi interventi è più connesso alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025. Tranne uno.

Il progetto di piazza Capponi era stato definito «essenziale» già dal DPCM dell’11 giugno 2024, ma la sua realizzazione ha incontrato più di un ostacolo. La vicinanza con il Vaticano e la necessità di uscire dal perimetro del vecchio Programma Urbano Parcheggi (PUP) ne avevano rallentato l’iter.

Il calendario, ora, è stabilito. I cantieri partiranno il 1° gennaio 2026, subito dopo la chiusura del Giubileo, prevista per il 6 gennaio. In questi mesi, il Campidoglio ha predisposto il progetto definitivo e lo schema di convenzione con l’operatore privato che finanzierà l’opera.

Tra favorevoli e contrari

Nonostante l’entusiasmo del Campidoglio, le polemiche non si sono spente. Già nella sua versione iniziale – che prevedeva 70 posti, in parte a rotazione – il Municipio I aveva bocciato l’opera. «Un numero troppo esiguo e in una zona già ricca di altri progetti simili, come quelli a Lungotevere Castello e in piazza Risorgimento», aveva osservato l’assessore Adriano Labbucci.

Oggi i posti auto sono raddoppiati e interamente pertinenziali, ma le critiche continuano ad arrivare, soprattutto dalle associazioni ambientaliste.

Il prezzo da pagare: gli alberi di Largo Capponi

Il nodo più controverso riguarda la sorte del verde esistente. La costruzione del parcheggio comporterà l’abbattimento di cinque lecci e di un pino domestico alto sedici metri.

«La perdita di un bene collettivo, ambientale e paesaggistico», ha denunciato Anna Maria Bianchi, presidente dell’associazione Carte in Regola. Il Comune ha assicurato che saranno piantati nuovi alberi in sostituzione, come previsto dal regolamento del verde, ma resta il dubbio: delle giovani piantine potranno davvero compensare la scomparsa di alberi secolari?

L’unico superstite tra i progetti giubilari

Il parcheggio di piazza Capponi è l’unico rimasto in piedi tra i sette nuovi parcheggi interrati previsti in vista del Giubileo 2025. Gli altri interventi – da Lungotevere Castello a piazza Risorgimento, fino all’ex caserma di via Guido Reni – sono stati accantonati a causa dei ritardi burocratici e della mancanza di fondi.

L’opera, dunque, sopravvive come unico «eredità» infrastrutturale legata al grande evento religioso, anche se sarà pronta soltanto dopo la fine dell’Anno Santo.

Un’opera tra promesse e incognite

Il parcheggio interrato di Borgo Pio promette di alleviare la pressione automobilistica nel cuore di Roma e di contribuire a un nuovo assetto urbanistico della zona. Ma resta una domanda aperta: il guadagno in termini di vivibilità e mobilità basterà a compensare la perdita del patrimonio arboreo e le perplessità di residenti e ambientalisti?

Il cantiere è pronto a partire. Il dibattito, invece, potrebbe durare ancora a lungo.

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