È stato iscritto nel registro degli indagati il titolare della piscina del centro sportivo in via della Capanna Murata, in zona Borghesiana a Roma dove lunedì scorso cinque bambini hanno avvertito malori e sono rimasti intossicati dopo aver fatto il bagno.
Dei bambini ricoverati, due sono stati dimessi dopo poche ore. Gli altri sono in miglioramento anche se il più grave rimane ancora in prognosi riservata.
A investigare sul caso la procura capitolina che ha aperto un fascicolo di indagine, coordinato dal procuratore aggiunto Giovanni Conzo, per l'ipotesi di lesioni gravi. Finito sul libro degli indagati il titolare dell'impianto sportivo, Cristian S, che intervistato ipotizzava un guasto tecnico improvviso come causa dell’incidente.
La struttura è stata posta sotto sequestro nella giornata di martedì 3 giugno e gli ispettori della Asl hanno effettuato un sopralluogo e sono stati disposti esami su un campione d'acqua.
Mentre le indagini vanno avanti arrivano buone notizie dall'Umberto I. Dei cinque bambini ricoverati tre sono stati dimessi in poco tempo, mentre altri due sono in dimissione tra oggi e domani. Resta solo un bambino di 9 anni, il più grave, ancora in terapia intensiva e prognosi riservata, nonostante anche i suoi valori stiano migliorando.
Come raccontato nel bollettino, i tre bambini ricoverati sono stati portati in terapia intensiva pediatrica «per insufficienza respiratoria e stato soporoso». Due dei bambini ricoverati in intensiva, «AA di anni 7 e FE di anni 5 e 8 mesi, dopo poche ore sono stati trasferiti presso il reparto di Pediatria di urgenza dove hanno continuato per 24 ore l'ossigenoterapia. Le condizioni dei bambini sono rapidamente migliorate e FE verrà dimessa oggi con follow-up presso il Servizio di Pneumologia. AA invece verrà dimessa domani perché fino a ieri aveva ancora bisogno di 1 litro di ossigeno».
MF, di 9 anni, «è ancora ricoverato in Terapia intensiva pediatrica, ma le condizioni generali stanno migliorando (non più intubato) con riduzione del fabbisogno di ossigeno. Continua però ad avere disturbi neurologici. La prognosi rimane riservata», scrivono sul bollettino Paola Papoff, direttore Terapia intensiva, e pediatrica e Fabio Midulla, direttore Scuola di specializzazione in Pediatria, responsabile Pediatria d'urgenza.
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