Il futuro del litorale di Ostia passa dal Parco del Mare, un piano da 24 milioni di euro che promette di trasformare il lungomare romano. Ma mentre l’iter burocratico prosegue, le associazioni ambientaliste e i cittadini sollevano dubbi e chiedono maggiore coinvolgimento.
È in questo contesto che il capogruppo di Azione in Municipio X, Andrea Bozzi, ha protocollato la richiesta di un consiglio straordinario pubblico, già sottoscritta anche da M5s e Fratelli d’Italia.
L’obiettivo dichiarato di Roma Capitale è quello di restituire al litorale un’immagine moderna, sostenibile e funzionale. Il progetto, finanziato attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale 2021-2027, punta a superare il “muro del lungomare” con dune vegetate, rinaturalizzare le aree asfaltate e promuovere mobilità sostenibile grazie a percorsi ciclabili e pedonali.
Tra gli interventi previsti ci sono nuove piazze-parco, spazi per lo sport, passerelle botaniche, un “Parco delle Dune” con percorsi a quote variabili, oltre a un nuovo ponte sul Canale dei Pescatori per garantire continuità viaria. La riorganizzazione del traffico e dei parcheggi dovrebbe liberare spazio per verde e funzioni ricreative.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha definito il Parco del Mare «un progetto ambizioso e coraggioso, di grande impatto dal punto di vista estetico e in grado di esaltare le potenzialità di un intero quadrante».
Dopo l’approvazione in giunta, il progetto di fattibilità tecnico-economica è stato avviato alla conferenza dei servizi, che dovrà chiudersi entro il 20 ottobre 2025. Contestualmente è in corso la procedura di assoggettabilità alla Valutazione d’impatto ambientale.
Secondo la scheda tecnica, i lavori dovrebbero essere affidati entro giugno 2026 e completati entro il 2028. Intanto, fin dal gennaio 2025, si sono susseguiti diversi incontri tra progettisti, istituzioni e associazioni ambientaliste, con la trasmissione di osservazioni e documenti integrativi.
Mare Libero, WWF Litorale Laziale, Italia Nostra e Legambiente Circolo Litorale Romano hanno portato avanti un percorso unitario, chiedendo da tempo di essere coinvolte in maniera sostanziale. «Non è facile sintetizzare un’attività che ci ha visti impegnati da mesi», spiegano, ricordando i diversi incontri con Risorse per Roma e l’Assessorato all’Urbanistica, i documenti inviati in primavera con proposte alternative e la relazione tecnico-scientifica dell’Università La Sapienza del 10 agosto, che ha sottolineato l’importanza europea delle dune di via Vivaldi.
Le associazioni temono che il progetto finisca per «replicare errori storici», puntando quasi esclusivamente sulla fascia balneare e trascurando l’integrazione con il patrimonio naturale, archeologico e storico di Ostia e del suo entroterra. Le principali criticità sollevate riguardano la possibilità che nuova viabilità e parcheggi compromettano aree retrodunali protette, la permanenza del “lungomuro” e una visione riduttiva del quartiere, visto soltanto come attrattiva balneare.
«In assenza di un progetto realmente partecipato e inclusivo – denunciano – il timore è che ingenti risorse pubbliche vengano investite in un’opera che, pur trasformando il litorale, non garantirebbe un reale miglioramento della qualità urbana e ambientale di Ostia».
Le stesse richieste di confronto arrivano anche dai residenti. Andrea Bozzi, capogruppo di Azione in Municipio X, ha protocollato la richiesta di un’assemblea straordinaria e pubblica: «Sul progetto di trasformazione del lungomare di Ostia i cittadini sanno poco o nulla e da mesi chiedono informazioni ed un coinvolgimento».
La proposta, già sottoscritta anche da M5s e Fratelli d’Italia, punta a dare voce al territorio prima che il progetto venga approvato in via definitiva. «I cittadini chiedono partecipazione e ne hanno tutto il diritto», ha ribadito Bozzi.
Conferenza dei servizi e dibattito pubblico correranno quindi paralleli nelle prossime settimane, mentre Ostia attende di capire se il Parco del Mare sarà davvero l’occasione per rigenerare il litorale o se prevarranno le criticità denunciate dalle associazioni.
Foto: Il “lungomuro”, tratto in corrispondenza del previsto Parco delle Dune (Mare Libero)
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