
Nelle mense dell’Università La Sapienza di Roma oggi metà dei piatti serviti ogni giorno è di origine vegetale. Un risultato che segna una svolta concreta nella ristorazione collettiva e nella cultura alimentare degli studenti, frutto di tre anni di lavoro nell’ambito della campagna «Mense per il Clima» promossa da Legambiente ed Essere Animali.
La più grande università italiana ha così dimezzato il consumo di carne nei propri menù, diventando un modello nazionale di sostenibilità ambientale e innovazione alimentare. Il progetto, avviato dal Circolo Legambiente Gemme Aps insieme ad Essere Animali, mira a ridurre l’impatto climatico delle mense e a migliorare la qualità del servizio, con un’attenzione particolare alla salute e all’inclusione.
Il cambiamento è evidente: da una predominanza di piatti a base animale si è passati a un’offerta quotidiana e bilanciata di pietanze vegetali, in linea con le «Linee guida nazionali per la ristorazione collettiva universitaria» redatte da Andisu. La Sapienza diventa così un esempio virtuoso di come un grande ateneo possa coniugare sostenibilità, gusto e accessibilità.
«Aumentare l’offerta vegetale nelle mense significa rispondere contemporaneamente a più sfide: contrastare i cambiamenti climatici, garantire accesso a cibo sostenibile e di qualità a prezzi accessibili, ridurre la sofferenza animale e rispondere alla crescente domanda di diete sane e vegetali tra le nuove generazioni», dichiara Valerio Mezzanotte, presidente del Circolo Legambiente Gemme Aps.
Il successo dell’iniziativa è stato reso possibile grazie al contributo diretto degli studenti e delle associazioni universitarie. Attraverso sondaggi, incontri e giornate interamente dedicate alla cucina vegetale, la comunità studentesca ha espresso una richiesta chiara: mense più sostenibili e attente all’ambiente.
«Ringraziamo la comunità studentesca che ha partecipato attivamente agli appuntamenti e ai sondaggi, Lazio Disco e Cimas Ristorazione per il dialogo e l’adozione di questa scelta. Ridurre del 50% il consumo di carne nelle mense universitarie significa diminuire in modo sostanziale l’impatto climatico del servizio, con benefici paragonabili a migliaia di chilogrammi di CO₂ evitati ogni anno e una drastica riduzione della sofferenza animale», sottolinea Mezzanotte. «È la prova che una ristorazione collettiva pubblica sostenibile è possibile, se costruita insieme a chi la vive ogni giorno».
Legambiente Gemme Aps continuerà a monitorare i risultati del progetto e a proporre nuovi miglioramenti al Rettorato, a Lazio Disco e a Cimas Ristorazione, in particolare sulla qualità dei pasti e sulla riduzione dello spreco alimentare. L’obiettivo è rendere le mense universitarie sempre più un laboratorio di sostenibilità, educazione alimentare e inclusione sociale.
La campagna nazionale «Mense per il Clima» di Legambiente ed Essere Animali prosegue in altri atenei italiani, con l’ambizione di estendere il modello virtuoso della Sapienza a livello nazionale, affinché il cambiamento verso un’alimentazione più vegetale e sostenibile diventi una realtà condivisa in tutte le università del Paese.
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