Roma, 23 novembre 2025
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Migliaia al corteo contro la violenza di genere: «Sabotiamo guerre e patriarcato”». In piazza anche Cortellesi e Ozpetek

Roma scende in piazza contro la violenza di genere. Un grande successo per il corteo di Non Una di Meno tra slogan femministi, testimonianze e volti del cinema.

di Leonardo Campara ULTIMO AGGIORNAMENTO 15 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Chiavi tintinnanti in aria, slogan contro il patriarcato, bandiere della pace e della Palestina. Così Roma ha ospitato oggi il grande corteo di Non Una di Meno, che ha attraversato il centro dalla piazza della Repubblica fino a Porta San Giovanni alla vigilia del 25 novembre. Il messaggio scelto per aprire la manifestazione era chiaro:

Sabotiamo guerre e patriarcato.

Le richieste della manifestazione

Durante il percorso numerose attiviste hanno denunciato l’assenza di reali politiche di protezione per le donne, sottolineando come i tentati femminicidi siano in aumento.

La violenza non è diminuita sono le donne a essere più consapevoli e a salvarsi da sole, spesso senza un adeguato sostegno da parte dello Stato.

Ha spiegato una portavoce del movimento transfemminista.

I dati delle vittime di violenza di genere

L’Osservatorio di Non Una di Meno parla di una preoccupante normalizzazione della violenza patriarcale, attribuendola anche a provvedimenti governativi ritenuti misogini e transfobici. I dati raccolti dall’associazione indicano 78 femminicidi dall’inizio del 2025, oltre ai suicidi indotti che coinvolgono donne, persone trans e non binarie. E se i casi di omicidio sono in lieve calo, l’aumento dei tentativi racconta un quadro complessivo tutt’altro che rassicurante.

Tra i manifestanti anche Cortellesi, Foglietta e Ozpetek

Tra i partecipanti, anche volti noti del cinema e della cultura: Paola Cortellesi, Anna Foglietta e il regista Ferzan Ozpetek, presenti con la fondazione Una Nessuna Centomila. Cortellesi ha espresso preoccupazione per la mancanza di un impegno concreto sull’educazione affettiva nelle scuole.

È necessario un cambiamento profondo della società. Non siamo qui a lamentarci, ma a camminare insieme. È importante ricordare che le forme della violenza sono molte e che questa lotta non è una battaglia contro gli uomini. Oggi siamo qui insieme, donne e uomini, per chiedere un futuro diverso.

Ha dichiarato la regista del cult generazionale C’è Ancora Domani.


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