Roma si prepara a un nuovo capitolo di «Lavinia», il progetto che intreccia arte contemporanea e restauro nella Loggia dei Vini di Villa Borghese. Dal 3 ottobre 2025 saranno presentate le opere di Ruth Ewan e Lili Reynaud-Dewar, insieme a un inedito gusto di gelato all’uva fragola, omaggio alla funzione originaria della Loggia, nata nel Seicento come spazio dedicato a vini e sorbetti.
Curato da Salvatore Lacagnina, promosso da Roma Capitale e realizzato con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, «Lavinia» prende il nome da Lavinia Fontana (1552-1614), una delle prime artiste riconosciute nella storia dell’arte. Il programma si sviluppa in parallelo al restauro triennale della Loggia, condotto da R.o.m.a. Consorzio sotto la direzione della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e reso possibile dalla donazione di Ghella.
Sulla parete esterna della Loggia, Ruth Ewan presenta un orologio della serie «We Could Have Been Anything That We Wanted to Be» (2011), basato sul tempo decimale. Un sistema che divide la giornata in dieci ore, ognuna composta da cento minuti, ispirato al Calendario Repubblicano Francese del 1793. L’opera riflette sulla costruzione delle narrazioni storiche e sulla percezione del tempo, intrecciando storia, ecologia e immaginazione politica.
Al centro del loggiato prende posto «Sarcophagus, 2025» di Lili Reynaud-Dewar: calchi del suo corpo che diventano scultura site-specific. Un lavoro che unisce memoria, identità e vulnerabilità, richiamando i bassorilievi antichi e i linguaggi scultorei della Loggia. L’artista, nota per un percorso che mescola biografia, letteratura e installazione, colloca così il proprio corpo in dialogo diretto con lo spazio storico.
Le nuove opere si aggiungono agli interventi delle edizioni precedenti: dalla maniglia di Monika Sosnowska alle sedute gialle di Gianni Politi, dalla fontana di Piero Golia alla lupa di Enzo Cucchi, fino alle installazioni luminose di Johanna Grawunder e al percorso poetico di Ross Birrell & David Harding.
Parte del complesso secentesco di Villa Borghese, la Loggia era collegata al Casino Nobile da un passaggio sotterraneo e custodiva vini e sorbetti. Rimasta chiusa per decenni, è tornata a vivere dal 2024 con un restauro che si concluderà nel 2026. La fase appena terminata ha riguardato la parte esterna e la copertura; la prossima interesserà l’emiciclo e la pavimentazione in cotto.
Ruth Ewan (1980), scozzese, indaga da anni i rapporti tra creatività, giustizia sociale e sistemi alternativi di conoscenza. Ha esposto al Victoria & Albert Museum, alla Tate Britain e alla Biennale di San Paolo, ed è attualmente impegnata in progetti pubblici tra Göteborg e Stoccarda.
Lili Reynaud-Dewar (1975), francese, utilizza corpo, relazioni e letteratura come materia della sua pratica. Docente a Ginevra, ha ricevuto il Prix Marcel Duchamp 2021 per un’installazione dedicata a Pier Paolo Pasolini e sta lavorando a un adattamento filmico di «Petrolio».
Fondata nel 1894, Ghella è un’impresa leader nelle grandi opere pubbliche e negli scavi sotterranei. Con oltre 6000 dipendenti in 15 Paesi, sostiene la valorizzazione di beni storico-artistici a Roma attraverso «Ghella × Roma».
«Lavinia – Loggia dei Vini a Villa Borghese» sarà visitabile dal 3 ottobre 2025 con ingresso gratuito da Via Pinciana. Dal 3 al 26 ottobre apertura giovedì e venerdì 14-19, sabato e domenica 11-19; dal 30 ottobre al 23 novembre apertura da giovedì a domenica 11-17.
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