Roma, 14 dicembre 2025
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Giubileo dei detenuti: a Roma il carcere è protagonista per tre giorni, con 6mila pellegrini da 90 Paesi

Dal 12 al 14 dicembre a Roma il Giubileo dei detenuti chiude l’Anno Santo: eventi religiosi e riflessioni sul sistema carcerario

di Edoardo IacolucciULTIMO AGGIORNAMENTO 2 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Ph: Vatican News

Finisce come era iniziato. Da venerdì 12 a domenica 14 dicembre Roma ospita il Giubileo dei detenuti, ultimo grande evento dell’Anno Santo. Circa 6.000 pellegrini, provenienti da 90 Paesi, partecipano a una tre giorni dedicata ai reclusi, ai loro familiari, agli operatori penitenziari, alla polizia e all’amministrazione penitenziaria. L’iniziativa coinvolge realtà carcerarie italiane ed estere, volontari e rappresentanti istituzionali del ministero della Giustizia e del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria).

I partecipanti e le delegazioni

Sono presenti delegazioni delle case circondariali di Rebibbia, dell’istituto penale minorile di Casal del Marmo, oltre a gruppi provenienti da carceri di Brescia, Teramo, Pescara, Rieti, Varese, Forlì e dal carcere minorile di San Vittore a Torino. Arrivano inoltre pellegrini organizzati dalla pastorale penitenziaria del Portogallo, da numerose diocesi spagnole, da Malta e dal Cile. Un gruppo di 500 partecipanti è accompagnato dall’Ispettorato Generale dei Cappellani delle carceri italiane. Tra i volontari figurano il Coordinamento enti e associazioni di volontariato penitenziario Odv (Seac) e l’Associazione Giovanni XXIII.

Il programma della tre giorni

L’apertura è affidata al convegno «Il diritto alla speranza nel cinquantennale dell’Ordinamento Penitenziario, nell’anno del Giubileo della Speranza e nel triduo del Giubileo dei detenuti», ospitato all’Università Lumsa. Venerdì e sabato le attività proseguono alla Fraterna Domus di Sacrofano, con momenti di studio, preghiera e confronto. Domenica 14 dicembre, alle 10, Leone XIV celebra la Messa nella Basilica di San Pietro. Le ostie provengono dai laboratori eucaristici delle carceri di Opera, San Vittore e Bollate, grazie al progetto «Il senso del Pane» della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, che coinvolge ogni anno oltre 300 detenuti. La chiusura è affidata alla commedia musicale «Oltre le grate», all’Auditorium Conciliazione.

Il Giubileo e il carcere

Il Giubileo 2025, inaugurato il 24 dicembre 2024 da Papa Francesco con l’apertura della porta santa di San Pietro, è il ventisettesimo giubileo ordinario della storia della Chiesa. Proprio per coinvolgere la popolazione carceraria, la prima porta santa aperta dopo San Pietro è stata quella del carcere di Rebibbia. Il Giubileo dei detenuti rappresenta così il momento conclusivo dedicato al tema della speranza nel mondo penitenziario.

Il carcere al centro del dibattito, tra politica e manifestazioni

Nelle stesse ore, il tema del carcere è tornato al centro dell’attenzione pubblica anche durante lo sciopero generale del 12 dicembre. Ilaria Cucchi ha spiegato: «Il mondo del lavoro in piazza, con i lavoratori ci sono studenti, attivisti, migliaia e migliaia di persone. C’è anche una sagoma. Raffigura i detenuti che nel silenzio delle istituzioni continuano a togliersi la vita». Cucchi ha aggiunto: «Perché 74 sono i suicidi in carcere, nel 2025. 74, e ancora il governo non ha fatto nulla per fermare questa tragica conta».

Pochi giorni prima, il 10 dicembre, davanti a Montecitorio, in un sit-in, con alcune evocative maschere appoggiate al suolo e senza volto, ha ricordato: «Le carceri sono al collasso e ne soffrono tutti. Detenuti, agenti. Educatori, medici e psicologi».

Ilaria Cucchi, sit-in del 10 dicembre, Montecitorio

Iniziative solidali

In occasione dei giubilei, anche il Pastificio Futuro di Casal del Marmo, che impiega giovani detenuti ed ex detenuti, ha annunciato un’iniziativa natalizia. «Doneremo i pacchi di pasta – spiega il presidente Alberto Mochi Onori – ai detenuti del Lazio», un gesto concreto di solidarietà e reinserimento sociale.

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