Conferenza stampa pre Roma-Inter, ore 15:16. In attesa del big match tra Roma e Inter di domani sera all’Olimpico, Gasperini rincara la dose in conferenza stampa su alcuni punti molto chiari, riaffermando il suo pragmatismo da campo e il poco interesse sui pettegolezzi sulla Roma da Champions o addirittura da scudetto.
«Ora si parla di quarto posto quasi fosse più importante della vittoria del campionato. Solo per soldi. I nostri sono obiettivi tecnici»
Se ancora non si fosse capito, da buon tecnico piemontese come da tradizione Vittorio Pozzo, è inutile incalzarlo su possibili sbilanciamenti in pronostici di ogni tipo. Lui è pragmatico. Allegriano sotto questo punto di vista. La Roma è sì prima in classifica, appaiata insieme al Napoli, ma ciò ha significato momentaneo e suscettibile a cambiamenti repentini. Quello che non può vanificarsi sono il lavoro, parola chiave delle squadre gasperiniane e il percorso tecnico, fisico e tattico della squadra. Alla domanda sull’obiettivo Champions richiesto da società e tifosi risponde nella maniera più necessaria possibile per una piazza come Roma. Inventa un termine che non viene mai citato nei cinici contratti e nelle matematiche aspettative: l’obiettivo tecnico.
Trattasi di un’eterea, ma allo stesso tempo reale e imprescindibile applicazione dei principi di squadra voluti dal tecnico di Grugliasco. Nonostante la piazza sia entusiasta dei risultati ottenuti - ricordiamo i 15 punti su 18 disponibili - l’interesse di Gasperini si concentra in questo momento sulle prestazioni, individuali e di squadra. Il vantaggio di aver ottenuto la quasi totalità dei punti, oltre al derby vinto non senza sofferenze, permette al mister di lavorare in serenità avendo i risultati a fare da parafulmine. Al contempo non le manda a dire su chi si concentra di più sul fantomatico Quarto Posto che sta diventando negli anni una reale discriminante per una buona o una cattiva stagione. Se Orson Welles avesse prodotto un film sul potere che governa la Serie A nel Ventunesimo secolo, l’avrebbe certamente chiamato ‘Quarto Posto’.
Alle domande di tattica, di minutaggi e di infortuni risponde con lo stesso pragmatismo pur preferendo parlare di partita piuttosto di extracampo. Alla domanda sull’impiego forsennato di Cristante e Koné, con l’aggiunta di El Aynaoui, risponde laconico:
«Ma perché tu li toglieresti In questo momento?»
La questione sollevata si inseriva all’interno dello scarso impiego di Pisilli, di cui rinnoviamo il ricordo sul rinnovo contrattuale fino al 2029 a cifre che andranno a salire negli anni fino a possibili 2.5 milioni. Arriverà il suo momento. Anche perché vuoi o non vuoi, El Aynaoui sarà in Coppa d’Africa tra non molto e si suppone per molto tempo.
Tornando alla formazione di domani, l’assenza di Angelino costringe a scelte quasi obbligate, pur rimanendo il ballottaggio Tsimikas-Rensch con il primo in netto vantaggio sulla fascia sinistra.
Sulla corsia mancina i compiti difensivi saranno molti poiché sarà un vero test per i giallorossi affrontare una corazzata come l’Inter che, pur cambiando allenatore, possiede ancora bene o male lo stesso organico che ha dominato in campionato e guadagnato due finali di Champions in tre anni.
«L’Inter, insieme al Napoli è la squadra più attrezzata e forte del campionato. E su questo siamo tutti d’accordo. Noi ce la giocheremo. Su Bailey abbiamo aspettato 8 settimane, ne mancherà una o due prima di averlo a pieno regime».
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