Roma, 3 ottobre 2025
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Ex Snia, il Tar chiude il caso. I comitati contro la cementificazione: «Raggiunti obiettivi principali»

La guerra è da anni combattuta tra i comitati dei cittadini, la società che possiede i ruderi e la Regione Lazio

di Anita ArmeniseULTIMO AGGIORNAMENTO 1 mesi fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Il tribunale chiude il caso, ma la lotta per l’ex Snia è tutt’altro che finita. Dopo due anni di mobilitazione e un lungo percorso legale, Forum Territoriale Parco delle Energie, A Sud e Legambiente hanno deciso di ritirare il ricorso contro il permesso di costruire concesso dal comune di Roma alla società Ponente 1978. Il Tar del Lazio ha dichiarato il procedimento improcedibile.

Ex Snia, le battaglie raggiunte

La guerra è da anni combattuta tra i comitati dei cittadini, la società che possiede i ruderi e la Regione Lazio. «Abbiamo scelto di non andare avanti col giudizio perché i nostri obiettivi principali li abbiamo portati a casa – spiegano le associazioni –. Ma questo non significa che la partita sia chiusa. Al contrario, ora la vertenza torna tra le persone, nei parchi e nelle strade».Le ragioni alla base del ricorso, presentato nel febbraio 2023, sono state in gran parte riconosciute. La società ha rivisto il progetto escludendo le aree più sensibili, il comune ha approvato una mozione per avviare un tavolo con Regione e Demanio in vista dell’acquisizione del lago e dell’estensione della tutela ambientale, e sono stati avviati confronti per un uso pubblico dell’area, mettendo fuori gioco i privati.

Il terreno dell’ex Snia è da anni al centro di una delle battaglie più sentite per la difesa del verde urbano a Roma. Al centro, c’è un lago naturale, nato per caso negli anni ‘90 durante alcuni scavi, diventato simbolo della resistenza contro la cementificazione. L’obiettivo dichiarato dei comitati è chiaro: espropriare i 4 ettari dove sorgono i ruderi della vecchia fabbrica e demanializzare il lago, per creare un grande parco naturalistico e archeologico a beneficio del quartiere e di tutta la città.

La prossima tappa è già fissata. Mercoledì 5 giugno, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, parte «La Foresta in Cammino», una grande iniziativa popolare per ribadire che l’ex Snia è un bene comune e che il diritto alla natura non è negoziabile.

«Ogni metro di quest’area è un patrimonio collettivo – dicono i promotori –. Non accetteremo nessuna forma di speculazione. Continueremo a lottare per un modello di città diverso, più verde, più giusto, più partecipato».

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