A 2 mesi e mezzo dalla violenta esplosione in via dei Gordiani che ha provocato il ferimento di circa 50 persone, la morte di un lavoratore e ingenti danni ad alcuni appartamenti e alla scuola Balzani, la cittadinanza del quartiere Villa De Sanctis è tornata in piazza per un’assemblea pubblica.
«Avere data certa di inizio cantiere per la scuola Balzani», è una delle priorità ha detto Federico Segoloni, presidente del comitato dei genitori dell’Istituto comprensivo Simonetta Salacone. «Inoltre con la Rete 4 luglio stiamo lavorando per ricevere risposte puntuali in merito alla bonifica del territorio e della delocalizzazione degli impianti industriali».
Le prime risposte arrivano dal Campidoglio che a luglio scorso ha istituito una cabina di regia per affrontare le varie questioni:
«I lavori alla scuola Balzani inizieranno ad ottobre con l’obiettivo di concluderli entro i primi mesi del 2026», ha assicuratol’assessore alle Periferie Pino Battaglia che ha partecipato all’assemblea insieme ad alcuni rappresentanti istituzionali capitolini e municipali. In seguito all’esplosione «non c'è stato sversamento di materiali pericolosi né contaminazione del suolo», ha assicurato l’assessore ma «capiamo la necessità da parte dei cittadini di avere assoluta certezza che questa zona non sia a rischio tossico e per questo, in accordo con l’assessorato all'Ambiente, faremo ulteriori verifiche anche nel terreno».
Le questioni più spinose riguardano gli stabilimenti industriali: il distributore di carburanti e il sito per il trattamento di rifiuti: «E’ vero che sono pre esistenti ma non sono compatibili con le attività locali come la scuola e le abitazioni», spiegano i cittadini della rete 4 luglio che si è mobilitata all’indomani dell’esplosione.
L’impianto di rifiuti, per il quale era stato disposto il sequestro nel 2023 dalla polizia locale e dall’Arpa, aveva ricevuto pareri negativi anche dall’asl Roma 2, da città Metropolitana e dal Campidoglio perché è stato considerato non idoneo ad operare in un centro abitato. Di proprietà della Mcr Srl, con una superficie di 8mila metri quadri e un'autorizzazione a trattare oltre 21mila tonnellate di rifiuti l'anno, lo stabilimento ha ottenuto, di fatto, dalla Regione, sempre nel 2023, una proroga di due anni. Ora è in corso la valutazione di impatto ambientale propedeutica allo spostamento della stabilimento nel comune di Ardea e l’iter per la delocalizzazione dovrebbe concludersi entro aprile 2026.
«L’impianto non riaprirà», ha assicurato l’assessore Battaglia. Rimane, invece, aperta la questione del distributore di carburanti: «L’area è ancora sotto sequestro della Magistratura e sono in corso le indagini da parte dei Vigili del fuoco, su incarico della procura della Repubblica», ha sottolineato l’assessore. «Anche se il Comune di Roma non ha potere normativo, che compete alla Regione e allo Stato, nell'Assemblea capitolina è stato posto un tema più generale per regolamentare i permessi e i tempi per procedere. Questo determina anche un'attesa per quanto riguarda i risarcimenti», ha concluso Battaglia.
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