Roma, 4 dicembre 2025
Attualità

Ecco cosa sta succedendo a Roma nel dibattito sulla Ztl Fascia Verde

Secondo i dati Aci, nella Capitale circolano oltre 600mila auto che rischiano lo stop

di Anita ArmeniseULTIMO AGGIORNAMENTO 6 mesi fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Cominciamo col dire che, al momento, non ci sono novità rilevanti sulla Ztl Fascia Verde rispetto a quanto già emerso nei giorni scorsi. Il tema centrale resta lo scontro istituzionale tra il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, innescato dall’ultimo «Aggiornamento del Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria», approvato dalla giunta regionale e ora in attesa del via libera dal Consiglio del Lazio.

Sono circa 80 i varchi già attivi a Roma su 143 totali, accesi con una funzione di monitoraggio. per verificare quanti veicoli entrano nell'area di divieto.Secondo quanto previsto, a partire dal 1° novembre 2025 sarà vietata la circolazione all’interno della Fascia Verde ai veicoli diesel fino a Euro 5 e alle auto a benzina fino a Euro 2. Al momento, invece, le restrizioni riguardano solo i veicoli diesel fino a Euro 3 (compresi pre-Euro 1, Euro 1 e Euro 2).

Ztl, nell'aggiornamento del Piano c'è una novità

Una novità introdotta dall’aggiornamento riguarda la possibilità, per i comuni e anche per Roma Capitale, di proporre misure alternative. Il sindaco Gualtieri, infatti, ha suggerito un approccio diverso al blocco generalizzato, puntando su limitazioni personalizzate per ogni cittadino, basate su chilometraggio annuale, velocità media e stile di guida. Da qui nasce la proposta del sistema «green box».

Il presidente della Regione, Francesco Rocca, ha respinto l’idea, ma ha comunque aperto alla possibilità che Roma presenti un proprio piano alternativo, comprensivo di deroghe specifiche.

Chiamato in causa nel botta e risposta tra comune e Regione anche la precedente amministrazione di Zingaretti. Come ha dichiarato Rocca in una nota, l’attuale giunta si è limitata ad aggiornare un piano già ereditato dalla giunta Zingaretti. «È stata la sinistra – ha affermato Rocca – a definire, nel rispetto dei vincoli europei, le attuali regole penalizzanti con cui oggi i cittadini devono fare i conti».

Va ricordato che l’Italia è già sotto procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea per il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico. Due condanne sono già arrivate nel 2020 e nel 2022, e una nuova procedura è in corso per 24 aree, tra cui il Lazio (con la Valle del Sacco) e Roma. Le sanzioni previste sono pesanti: si parte da una multa iniziale di 8,7 milioni di euro, con una penalità aggiuntiva di 700 euro al giorno per ogni ulteriore violazione. Intanto, secondo i dati Aci, nella Capitale circolano oltre 600mila auto che rischiano lo stop. Il tempo per trovare una soluzione stringe.

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