
Il racconto si apre tra marmi e luce dorata: a Palazzo Nuovo, per la prima volta, una mostra temporanea invade gli spazi storici con oltre un secolo e mezzo di creazioni della Maison Cartier. Gioielli leggendari e sculture antiche si osservano, si confrontano, si rispecchiano. Il risultato è un intreccio di estetiche che unisce Roma classica e modernità radicale.
A orchestrare questo dialogo raffinato sono Bianca Cappello, Stéphane Verger e Claudio Parisi Presicce, con un allestimento firmato da Sylvain Roca e impreziosito dall’immaginazione di Dante Ferretti. La curatela accompagna lo spettatore attraverso un percorso che segue le metamorfosi del linguaggio Cartier: dalla Belle Époque alle rivoluzioni del Novecento, fino alla nuova sensibilità del XXI secolo verso mito, forma e simbolo.
Lungo il percorso, le creazioni Cartier incontrano Afrodite, Dioniso, Apollo, Eracle, Zeus, Demetra. Non imitazioni, ma echi: frammenti di un immaginario che da sempre modella il gusto europeo. Qui i gioielli non sono ornamenti, ma piccoli universi in cui brillano oro, pietre, geometrie e racconti ancestrali. Il mito diventa grammatica stilistica, strumento per ridefinire la femminilità e il suo potere attraverso le epoche.
Ad accogliere i visitatori è la scalinata immaginata da Dante Ferretti, un omaggio all’Antichità filtrata da decenni di cinema. La monumentalità de «Il nome della Rosa», la nostalgia del Grand Tour, la forza iconica della Medea pasoliniana: tutto converge in un’atmosfera che sembra sospendere il tempo. È la porta d’ingresso a un mondo in cui la classicità diventa couture.
Il percorso si fa multisensoriale grazie alle installazioni olfattive di Mathilde Laurent, capaci di trasformare l’aria in una scia emozionale. Le pietre dure dell’atelier di glittica amplificano il dialogo con gli antichi, mentre una sezione dedicata svela le tecniche artigianali, dalla sezione aurea ai processi che definiscono l’identità estetica della Maison.
Nata negli anni Settanta e formalizzata nel 1983, la Collection Cartier conta oggi circa 3.500 pezzi che raccontano evoluzioni stilistiche e sociali. Dopo oltre quaranta mostre monografiche nel mondo, Roma accoglie la seconda esposizione italiana dedicata a Cartier, a oltre vent’anni da quella milanese del 2002.
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