Roma, 12 novembre 2025
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A Colli Aniene il teatro diventa casa: sul palco persone senza dimora e giovani artisti

Funari: «La cultura è un diritto di tutti». Dal 21 al 23 novembre in scena Pinocchio nel tendone del progetto «La Strada», per un teatro che include e restituisce voce a chi l’ha persa

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 2 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

«Questa attività non ci ha fatto sentire invisibili. Nei giorni dello spettacolo sarò un attore vero, proprio come Totò». È la voce di uno dei partecipanti al progetto teatrale e sociale «La strada», che coinvolge persone senza dimora e giovani artisti under 30 in un percorso di creazione condivisa. Dopo tre mesi di laboratori, il gruppo porterà in scena Pinocchio il 21 e 22 novembre alle ore 21 e il 23 novembre alle ore 17.30, all’interno di un tendone da circo installato nel parco Colli Aniene.

Un’iniziativa che unisce arte, inclusione e partecipazione, promossa dall'assessorato alle Politiche sociali e alla salute del Campidoglio, con il sostegno della direzione generale Spettacolo del ministero della Cultura, in collaborazione con la cooperativa sociale Il cigno, e vincitrice dell’avviso pubblico Roma creativa 365. Cultura tutto l’anno, promosso dall’assessorato capitolino alla Cultura con Zètema progetto cultura.

«La cultura è un diritto per tutti»

«Il teatro – ha spiegato l’assessora alle Politiche sociali e alla salute Barbara Funari – è un ottimo strumento per favorire l’inclusione sociale, soprattutto perché aiuta a sviluppare fiducia in sé stessi e nelle relazioni con gli altri, elementi che spesso si rischiano di perdere quando si finisce a vivere in strada. Questo spettacolo, con i suoi laboratori, rappresenta una preziosa occasione per contrastare l’isolamento, superare pregiudizi e creare occasioni di incontro. Roma Capitale deve continuare a sostenere queste esperienze, perché la cultura è un diritto per tutti e con questo progetto stiamo rendendo accessibile la pratica teatrale a chi di solito ne è escluso».

L'ideatrice del progetto

A ideare il progetto è stata Veronica Pace, attrice, regista e fondatrice della compagnia Shakespeare in sneakers. «"La strada" – ha raccontato – nasce dal desiderio di trasformare il teatro in uno spazio di incontro reale, dove chi vive situazioni di fragilità possa esprimersi liberamente e sentirsi parte di una comunità. In ogni laboratorio, in ogni prova, abbiamo visto persone ritrovare voce, fiducia, presenza. Pinocchio è il simbolo di questo viaggio: una storia di ricerca, di identità e di rinascita, che appartiene a tutti».

Il tendone da circo scelto come palcoscenico non è casuale: «Portare lo spettacolo sotto un tendone, nel cuore di Colli Aniene – ha aggiunto Pace – significa restituire alla città un luogo di partecipazione, dove la cultura esce dai teatri tradizionali e torna nelle piazze, nei parchi, tra le persone. È lì che il teatro ritrova la sua verità più semplice e più potente: quella di farci sentire, per un momento, uguali e insieme».

Le voci dei partecipanti

A confermare l'importanza del progetto sono le stesse voci dei partecipanti, come riferito dal direttore tecnico della cooperativa Il cigno Carole Braccini. Alcuni parlano di integrazione: «Ho conosciuto persone diverse e mi ha fatto sperimentare cose nuove», dice una persona. E un'altra aggiunge: «Mi ha aiutato a relazionarmi in modo più sano». Altri la definiscono una «esperienza da ripetere e far vivere anche agli altri ospiti».

Qualcuno la usa come terapia: «Io sono una persona chiusa e parlo poco con gli altri invece tramite questa attività mi sono ritrovata ad esser parte di un gruppo». Oppure: «Quando finisco le prove mi sento svuotato perché riesco a tirare fuori tante cose della mia vita».

Infine, per qualcun altro è il primo passo per liberarsi da una dipendenza. «Da quando ho capito l’impegno di tutti nel fare lo spettacolo ho cercato di smettere di far uso di sostanze e ci sto riuscendo perché voglio dare il meglio di me», racconta uno dei partecipanti. E conclude un altro: «Mi fa bere di meno perché so che devo rimanere lucido per poter essere in grado di recitare».

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