Roma, 3 ottobre 2025
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Borghesiana, bambini intossicati in piscina: aperta inchiesta per lesioni. Uno è grave

Nella piscina sono intervenuti anche gli ispettori della Asl, incaricati di verificare un possibile malfunzionamento dell’impianto di trattamento delle acque

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 1 mesi fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Alla fine è intervenuta la procura di Roma, che ha aperto un fascicolo d’indagine per lesioni, al momento senza indagati. Il procedimento è coordinato dal pubblico ministero Rita Ceraso e indaga sul caso dei cinque bambini colti da malore nella mattinata di ieri mentre si trovavano in una piscina di un centro sportivo in via della Capanna Murata, nel quartiere Borghesiana. I piccoli sono rimasti intossicati dopo essersi immersi in acqua e sono stati trasportati in ospedale per accertamenti.

«Mamma la piscinasta diventando gialla», erano state le parole di uno dei ragazzini, riferendosi al colore dell'acqua che cambiava colore per poi cominciare a tossire insieme ad altri bambini. All'esito delle prime visite, due bambini sono stati dimessi quasi subito, ma altre tre sono stati ricoverati e, dei tra loro, uno di 9 anni ha avuto bisogno di essere mantenuto nel reparto di terapia intensiva. Le sue condizioni al momento sono giudicate molto gravi.

Sul posto sono intervenuti anche gli ispettori della Asl, incaricati di verificare un possibile malfunzionamento dell’impianto di trattamento delle acque. Infatti le cause esatte dell’intossicazione non sono ancora state accertate, ma si ipotizza che possano essere legate a una gestione non corretta dei prodotti chimici utilizzati per la disinfezione della piscina.

Il Codacons: «Più controlli nei centri estivi»

L’episodio ha sollevato l’allarme tra le famiglie e le associazioni dei consumatori, soprattutto in vista dell’apertura estiva di numerose piscine e centri ricreativi sul territorio romano. Il Codacons è intervenuto con un appello alle autorità locali: «In tema di piscine e centri estivi serve incrementare i controlli sul territorio comunale, con accertamenti costanti da parte delle Asl e delle autorità competenti».

«Le acque di tali luoghi sono trattate con sostanze chimiche che, se non correttamente gestite, possono causare danni anche letali alle persone – sottolinea il Codacons –. Più in generale, le piscine possono essere teatro di gravissimi incidenti se non si rispettano rigorosamente le norme di sicurezza e le leggi di settore. È quindi fondamentale la presenza costante di personale qualificato, sia per il trattamento delle acque, sia per la tutela della sicurezza degli utenti».

Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature, cresce il numero di famiglie che si rivolgono a strutture sportive e ricreative per i propri figli. «È importante – conclude il Codacons – che nei mesi più caldi le Asl locali e gli organi competenti intensifichino i controlli presso tali strutture, sanzionando chi non rispetta la normativa di settore in tema di sicurezza».

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