Intossicazione in piscina alla Borghesiana, parla il gestore: «Valori del cloro regolari, è stato un danno accidentale»
- Redazione La Capitale
- 3 giorni fa
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Dopo il ricovero di cinque bambini, di cui uno in gravi condizioni, il responsabile della struttura chiarisce: «Tutto in regola, non c'è stato errore umano»

È ancora ricoverato in terapia intensiva al Policlinico Umberto I il bambino di 9 anni rimasto intossicato domenica mattina, insieme ad altri quattro coetanei, dopo un bagno nella piscina scoperta della struttura "Iperium Eventi" in via della Capanna Murata, nel quartiere Borghesiana di Roma. Il piccolo è il più grave tra i minori coinvolti nell’episodio: i cinque stavano partecipando a un’attività sportiva quando hanno iniziato a mostrare difficoltà respiratorie.
Il racconto del gestore: «Un danno tecnico, non una negligenza»
A parlare oggi è Cristian S., responsabile dell’impianto, che ha voluto chiarire la sua versione dei fatti. «È stato bruttissimo, che spavento. I bambini tossivano, non respiravano. Sono stato io, alle 10:26, a chiamare il 112», ha raccontato all’agenzia Adnkronos.
Il gestore ha spiegato che tutti i controlli sui livelli del cloro erano stati effettuati regolarmente: «Alle 9:30, quando come sempre abbiamo verificato, era perfetto e i valori erano normali. Il libro del cloro parla chiaro».
«Fuoriuscita localizzata da una sola bocchetta»
Cristian ipotizza un guasto tecnico improvviso come causa dell’incidente: «C’era tantissima gente per un torneo di calcio e, a quanto ho capito, c'era poca pressione. All'improvviso si è accumulata e in un attimo è fuoriuscito solo cloro da alcune bocchette, proprio dove si trovavano i bambini. Solo in quel punto, perché nell’altra parte della vasca non è successo nulla e c’erano altre persone».
Sottolinea inoltre che la piscina è «agibile» e che «è tutto a norma», con documentazione e assicurazioni in regola. «Lavoriamo senza sosta e con tanti sacrifici. Ora vorrei solo che i bambini tornassero a stare bene».
Preoccupazione per il piccolo in terapia intensiva e l'aumento dei casi in Italia
Sulla dinamica esatta dell’intossicazione sono in corso accertamenti. Le autorità competenti stanno valutando eventuali responsabilità. Intanto, cresce la preoccupazione per le condizioni del bambino più grave, che secondo fonti sanitarie riportate da LaPresse non risponderebbe ancora alle terapie.
Il tragico evento è solo l'ultimo di una lunga serie di incidenti simili che si stanno registrando in Italia con sempre maggiore frequenza. A lanciare l'allarme è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) che attraverso il suo presidente, Alessandro Miani, ha sottolineato la gravità della frequenza dell'evento, evidenziando la necessità di un'attenzione maggiore sulla tematica, ma anche prevenzione e informazione.