top of page
Progetto senza titolo-33.png

Intossicati 5 bambini in piscina alla Borghesiana, la Sima: «L'ultimo di una serie di gravi episodi. Serve prevenzione»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 3 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

L'incidente nella piscina romana riaccende i riflettori sui pericoli dell’uso improprio di sostanze chimiche

piscina bambini intossicati borghesiana
Immagine d'archivio

Cinque bambini sono stati ricoverati domenica pomeriggio a Roma, di cui uno in terapia intensiva, dopo aver fatto il bagno in una piscina di un impianto nella zona della Borghesiana. L’episodio ha destato forte preoccupazione tra i residenti ed è solo l’ultimo di una serie di incidenti simili che si stanno registrando in Italia con sempre maggiore frequenza.


La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha sottolineato la gravità dell'evento soprattutto se in relazione a un evento che non risulta isolato. Dati gli enormi rischi per la salute, che vanno da ustioni e lesioni polmonari, per il presidente della Sima, Alessandro Miani, è necessaria un'attenzione maggiore sulla tematica, ma anche prevenzione e informazione.


L'allarme della Sima

Intervenuto sul tema all'indomani della drammatica notizia giunta dalla Borghesiana, il presidente della Sima Miani ha sottolineato l'importanza di un intervento immediato: «L'incidente avvenuto a Roma - ha detto Miani - è solo l'ultimo di una serie di gravi episodi che si stanno verificando con sempre più frequenza nelle piscine italiane, e che mettono a rischio la salute dei cittadini».


Secondo Miani, il problema è legato all’uso improprio o al contatto accidentale tra alcune sostanze comunemente impiegate per la disinfezione delle acque, come ipoclorito di sodio, acido solforico e cloroisocianurati. Se mescolati erroneamente, possono sprigionare cloro gassoso, un agente altamente tossico per inalazione.


I rischi per la salute: da ustioni a lesioni polmonari

«In pochi sanno che sostanze molto diffuse come cloro e ammoniaca causano gravi ustioni a naso, gola, occhi, trachea e grandi vie aeree anche solo dopo pochi minuti di esposizione», ha spiegato Miani. I sintomi acuti includono tosse, espettorato con sangue, vomito e difficoltà respiratorie.


Le conseguenze croniche non sono meno preoccupanti: congiuntiviti, anemie, bronchiti, alterazioni neuropsichiche, danni renali, fino a lesioni polmonari e infezioni gravi.


Un fenomeno in crescita

«I casi di intossicazione nelle piscine italiane stanno purtroppo aumentando», ha ribadito Miani, sottolineando la necessità di maggiori controlli e formazione per gli operatori degli impianti natatori.


Gli stessi, sottolinea Miani, sono inoltre i primi a essere esposti a un rischio maggiore. Per questo dall'episodio di Roma risulta necessario sottolineare l'importanza di un problema rilevante che richiede prevenzione e informazione per tutelare la salute pubblica.


Il bambino di nove anni in terapia intensiva all'Umberto I rischierebbe anche gravi danni neurologici.


Le ultime notizie sui bambini alla Borghesiana

Intanto continua il ricovero del bambino ricoverato in terapia intensiva all'Umberto I di Roma dopo l'intossicazione alla piscina della Borghesiana. Secondo quanto riferito il bimbo di nove anni non è in pericolo di vita ma rischierebbe gravi danni neurologici.


Insieme a lui, ad essere trasportati dall'Ares 118 al policlinico Umberto I, per irritazioni cutanee e difficoltà respiratorie, altri tre bambini (di 5,7 e 11 anni) e una bambina di 7 anni. Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia. A quanto ricostruito finora, intorno alle 10, i bimbi stavano facendo il bagno nella piscina quando uno avrebbe detto alla mamma: «L'acqua sta diventando gialla».

bottom of page