
Momenti di tensione nella serata del 3 novembre al liceo Righi di Roma, dove un gruppo di giovani con il volto coperto ha tentato di forzare l’ingresso dell’edificio occupato dal 22 ottobre. Secondo alcune testimonianze, i ragazzi avrebbero gridato «Duce, Duce» prima di disperdersi all’arrivo delle forze dell’ordine.
Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e vigili del fuoco, ma il gruppo si era già allontanato. Nessuno è rimasto ferito, ma l’episodio ha generato allarme tra studenti e insegnanti, riaccendendo i riflettori sulle occupazioni studentesche e sui recenti episodi di tensione politica nelle scuole.
Gli studenti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa (Osa) hanno denunciato l’accaduto definendolo un «tentato raid squadrista»: «Dopo Genova i fascisti riprovano a Roma ad attaccare le lotte degli studenti – scrive il collettivo –. Questi sono i servi del governo, gli stessi che cantavano i cori a Parma. Mandiamo tutta la nostra solidarietà al Righi».
Nel comunicato, Osa collega il blitz al clima politico e repressivo che circonda le mobilitazioni studentesche: «Il governo è in difficoltà per la forza delle proteste, dalle piazze per la Palestina alle decine di occupazioni in tutta Italia». Il movimento annuncia per il 14 novembre lo sciopero studentesco nazionale “No Meloni Day”.
L’occupazione del liceo era iniziata il 22 ottobre, a cui era seguita una polemica con il deputato della Lega Rossano Sasso, che aveva criticato la scuola per un convegno sul Medio Oriente previsto all’interno dell’istituto e successivamente annullato.
In risposta, gli studenti avevano diffuso una lunga lettera indirizzata al parlamentare, rivendicando la scelta di occupare come «atto politico e collettivo» nato da un’assemblea aperta. Nel testo, i ragazzi respingevano le accuse di estremismo e rivendicavano il diritto di discutere in modo libero e pluralista anche questioni di attualità internazionale, come il conflitto israelo-palestinese.
Le forze dell’ordine stanno ora ricostruendo la dinamica del tentativo di irruzione e acquisendo le immagini delle telecamere di sicurezza presenti nella zona.
Nessun fermo è stato ancora disposto, ma la Procura di Roma segue con attenzione gli sviluppi per accertare eventuali responsabilità.
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