
L’immobile confiscato alla criminalità organizzata in via della Mercede 12A, nel centro storico della Capitale, ospiterà una biblioteca, pubblica e gratuita, dedicata al teatro. Lo spazio, specializzato nelle arti performative e visive, nella drammaturgia, nella letteratura e nella comunicazione, è stato affidato dal Comune, tramite un bando pubblico, alla scuola di recitazione romana Teatro Azione, fondata da «Cristiano Censi».
«L’iniziativa - fa sapere il Campidoglio - nasce con una duplice ambizione: riconnettere la cultura alla formazione civica e trasformare un bene simbolo dell'illegalità in un luogo di conoscenza e confronto».
La biblioteca Cristiano Censi conterrà oltre mille volumi tra testi teatrali, letteratura, saggi di psicologia, regia e comunicazione, molti dei quali in lingua originale o di difficile reperibilità. Nello spazio culturale saranno presenti alcuni numeri originali della rivista di critica teatrale «Il Dramma» degli anni Trenta e Quaranta del Novecento oltre ad una selezione della rivista «Sipario» che risale al periodo Sessanta e Settanta dello scorso secolo: opere considerate punti di riferimento per la storia del teatro in Italia. Andando indietro nel tempo, la biblioteca ospiterà, poi, volumi di fine Ottocento e inizio Novecento oltre ai manoscritti di diversi autori testimonianza diretta del lavoro creativo e pedagogico maturato in oltre quarant'anni di attività della scuola.
Una sezione della biblioteca sarà dedicata agli autori italiani del Novecento – da Pirandello a De Filippo, da Dario Fo a Carmelo Bene – mentre un'altra accoglierà le correnti europee moderne, da Brecht a Beckett, Ionesco, Pinter, Genet e Lorca, offrendo un panorama completo della scena teatrale del XX secolo. Teatro Azione, che ne curerà direttamente la gestione, ha previsto un programma di eventi civico-culturali dedicati ai temi della rappresentanza, della partecipazione democratica e dell'etica pubblica, in linea con la sua lunga tradizione di formazione artistica e umana.
«La Biblioteca "Cristiano Censi" sarà uno spazio di pensiero critico, di incontro e di conoscenza, di cultura e teatro» ha commentato l'assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi.
La nascita di un luogo dedicato al teatro è «un intervento concreto di riuso sociale di spazi - ha aggiunto Zevi - che, da simbolo di illegalità, diventano presìdi di cultura, formazione e memoria». L'assessore ha anche ricordato che «in questi mesi abbiamo assegnato e rimesso in funzione diversi immobili in vari Municipi e continuiamo a lavorare per ampliare l'uso sociale di questi spazi sottratti alla criminalità». «Stiamo riportando alla collettività numerosi beni confiscati, in centro e nei quartieri, perché ogni luogo recuperato e restituito ai cittadini è un pezzo di città che genera bellezza», ha concluso Zevi.
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