Roma, 11 settembre 2025
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Arrivato nella notte il secondo treno Hitachi per la metro B: sarà in servizio a ottobre [VIDEO]

Il convoglio, assemblato nelle officine della multinazionale giapponese a Reggio Calabria, ha raggiunto Roma transitando per lo snodo ferroviario di Ostiense prima di essere trasferito al deposito Atac della Magliana, dove già da oggi (mercoledì 6 agosto) inizieranno i test in vista della messa in esercizio prevista per ottobre

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 29 giorni fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Un altro passo verso il rinnovamento della metro di Roma. Nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 agosto, intorno alle 2:30, è arrivato nella Capitale il secondo treno Hitachi destinato alla linea B. Il convoglio, assemblato nelle officine della multinazionale giapponese a Reggio Calabria, ha raggiunto Roma transitando per lo snodo ferroviario di Ostiense prima di essere trasferito al deposito Atac della Magliana, dove già da oggi (mercoledì 6 agosto) inizieranno i test in vista della messa in esercizio prevista per ottobre.

Ad accogliere il treno, insieme all'assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè, era presente un gruppetto di cittadini e appassionati, oltre ad alcune associazioni legate alla mobilità urbana. Una piccola folla di curiosi che ha seguito l’arrivo del convoglio come un evento simbolico, testimoniando l’attenzione crescente verso i miglioramenti infrastrutturali della città.

Il secondo treno Hitachi

Si tratta del secondo dei nuovi treni commissionati dal Campidoglio nell’ambito del maxi-appalto Hitachi, che prevede in totale la fornitura di 36 convogli destinati alle linee A e B: 14 nella prima tranche, 16 nella seconda e altri 6 acquistati con fondi legati al Giubileo. Complessivamente, stando a quanto annunciato da Patanè, entro fine anno entreranno in servizio sei nuovi treni. Tutti mezzi lunghi 106 metri, composti da 6 carrozze intercomunicanti e guida bidirezionale, con 48 porte totali (24 per ciascun lato) e una velocità operativa massima 80 chilometri orari. Ogni treno ha 204 posti a sedere e 4 postazioni per sedie a rotelle, per una capacità massima di 1.204 passeggeri. I telai sono in alluminio, con un peso ridotto del 5 per cento, e i consumi elettrici sono inferiori del 10 per cento rispetto ai treni attualmente in servizio.

Il primo treno Hitachi

Il primo Hitachi, arrivato nella notte tra il 7 e l’8 aprile, entrerà in servizio molto probabilmente a settembre. Dopo una fase di collaudo più lunga, in quanto convoglio campione, ha ottenuto martedì 5 agosto il nulla osta tecnico da parte del ministero dei Trasporti e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (Ansfisa). Ora dovrà percorrere 5mila chilometri di prova prima di poter accogliere i passeggeri. Il secondo treno, invece, seguirà una procedura di collaudo più snella e potrà entrare in funzione già nel mese successivo.

«Siamo molto contenti per l'arrivo del secondo treno della fornitura Hitachi - ha commentato ieri notte all'agenzia Dire l'assessore Patanè - che in totale prevede 36 mezzi, 14 del primo applicativo, 16 del secondo e 6 di ulteriori forniture comparati con risorse del Giubileo. Le prove per il primo treno sono andate bene e proprio oggi abbiamo ottenuto il nulla osta tecnico del ministero, dopo quello di Anfisa, per poter svolgere le prove in linea per 5mila chilometri prima di poterlo mettere in esercizio. A settembre sarà in sevizio il primo e a ottobre il secondo. Ne avremo sei in servizio entro fine anno».

I nomi per i nuovi treni della metro B: Enea e Ulisse

Intanto, è in corso anche un’iniziativa dedicata alla scelta dei nomi da assegnare ai nuovi treni. L’idea, nata dal blog «Odissea Quotidiana», ha ricevuto l’apprezzamento dello stesso assessore Patanè. Il primo treno prenderà ufficialmente il nome di «Enea», in onore dell’eroe virgiliano, simbolo di viaggio, responsabilità e costruzione del futuro. «Enea fugge da Troia in fiamme – ha spiegato il fondatore del blog Carlo Andrea Tortorelli – per fondare una nuova città. È una metafora perfetta per raccontare il nuovo corso della mobilità romana: tra memoria, presente e futuro». Il secondo treno potrebbe invece chiamarsi «Ulisse», altro simbolo di viaggio e trasformazione.

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