Roma, 18 novembre 2025
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«In periferia c’è più umanità che al centro»: la giornata da sindaco di Verdone conquista Roma

Dalla giunta con Gualtieri alla folla di Villa Gordiani, dal pranzo con gli anziani ai sopralluoghi nei quartieri: una giornata lunga e popolare per il 75esimo compleanno del regista, conclusa con la Lupa Capitolina in aula Giulio Cesare

di Camilla PalladinoULTIMO AGGIORNAMENTO 4 ore fa - TEMPO DI LETTURA 5'

(Foto di Camilla Palladino)

Nel giorno del suo 75esimo compleanno, Roma ha messo in scena un omaggio speciale per Carlo Verdone, trasformandolo nel primo cittadino simbolico della Capitale per 24 ore. Una celebrazione che ha assunto i contorni di un viaggio attraverso istituzioni, quartieri e memoria collettiva, iniziato al Campidoglio e concluso nell’aula Giulio Cesare, dove il regista ha ricevuto la Lupa Capitolina. Una giornata fitta di incontri, sopralluoghi e abbracci popolari, seguita passo passo dal sindaco Roberto Gualtieri, che lo ha accompagnato in ogni tappa.

L’investitura sul Campidoglio e la prima giunta

La mattina di lunedì 17 novembre si apre davanti all’ingresso di Sisto IV del palazzo Senatorio, dove Verdone indossa la fascia tricolore scambiando con Gualtieri la battuta che diventerà il simbolo dell’intera giornata: «Adesso ti comando», gli dice sorridendo, prima di entrare in Campidoglio accolto dal comandante della polizia locale Mario De Sclavis e dalla banda dei vigili urbani, che intona la musica di Un sacco bello e la marcia The Thunderer.

Il primo atto ufficiale da «sindaco per un giorno» è la partecipazione alla seduta di giunta nella Sala delle Bandiere. In quell’occasione vengono approvate due memorie di indirizzo.

La prima avvia il percorso per istituire a Tor Bella Monaca un nuovo presidio socio-sanitario dedicato all’odontoiatria e alla psicologia sociale, collocato nel comparto R5 di viale dell’Archeologia, edificio di oltre 1.200 alloggi pubblici interessato da un vasto intervento di rigenerazione urbana finanziato con il Pnrr. L’obiettivo è offrire cure odontoiatriche gratuite e sostegno psicologico alle fasce economicamente più fragili, garantendo quello che i proponenti definiscono il diritto al sorriso.

La seconda memoria introduce misure per sostenere le librerie cittadine: tra le novità principali, la possibilità di occupare suolo pubblico per iniziative culturali o per attività di somministrazione accessoria, anche in Città storica e nel sito Unesco, finora esclusi. L’intento è rafforzare la tenuta economica di questi presidi culturali e favorire nuove occasioni di incontro nei quartieri.

L’omaggio a Villa Gordiani: giochi, sughera e abbracci

La tappa successiva conduce Verdone e Gualtieri in via Olevano Romano, nel cuore di Villa Gordiani, dove a luglio un’esplosione aveva colpito un distributore di carburante. L’atmosfera è quella di una festa di quartiere: bambini che cantano, residenti che gridano «Auguri Carle’», famiglie che cercano un selfie o una stretta di mano.

Durante l’inaugurazione di una nuova area giochi, il sindaco ringrazia l’attore:
«È un vero piacere rivolgere a nome di tutti i nostri auguri di buon compleanno a Carlo Verdone e ringraziarlo per questa bellissima giornata». Sottolinea poi l’importanza del progetto: «Per noi il diritto al gioco è fondamentale e grazie ai municipi stiamo realizzando aree ludiche in tanti parchi della città».

Accanto ai due, l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e la vicepresidente del V municipio Maura Lostia, che invita Verdone alla futura cerimonia del 24 febbraio per la panchina dedicata ad Alberto Sordi.

Il momento più simbolico arriva con la piantumazione di una sughera, prima che Verdone, visibilmente colpito dall’entusiasmo delle famiglie, confidi:
«È stato commovente vedere tutti quei bambini che mi facevano gli auguri. Anch’io ho giocato nei parchi, ma sulla ghiaia. Tutto quello che si può fare per i bambini e per i giovani è sacro: sono il nostro futuro. Roma è una madre che accoglie tutti». Prima di lasciare il parco, il regista riceve in dono un giubbotto del Servizio giardini e una sciarpa e un gagliardetto giallorossi.

La scuola Balzani: sicurezza e ricostruzione

Poi Verdone indossa il casco da operaio per visitare, con Gualtieri e l’assessora alla Scuola Claudia Pratelli, il cantiere della primaria di via Romolo Balzani, danneggiata dall’esplosione estiva. Cammina tra le aule in ricostruzione e chiede aggiornamenti sui lavori, scherzando: «A maggio gliela facciamo?». L’obiettivo dichiarato è restituire la scuola agli studenti per il nuovo anno scolastico.

Il pranzo al centro anziani de La Storta

La quarta tappa porta il sindaco per un giorno nel XV municipio. Al centro anziani Cassia de La Storta, Verdone viene accolto dal coro di Tanti auguri. Il pranzo è quello delle grandi occasioni: orecchiette al pomodoro, fettuccine cacio e pepe con melanzane, saltimbocca alla romana, parmigiana, salumi e formaggi. Tra un brindisi e una battuta, il regista ammette: «Sono astemio da sempre, ma oggi con voi un brindisi lo faccio».

Non manca la torta: pan di Spagna, crema chantilly, gocce di cioccolato e panna, con la scritta Tanti auguri Carlo, 75 anni, e le immancabili candeline. Il minisindaco Daniele Torquati e l’assessora Barbara Funari siedono al tavolo d’onore insieme a Gualtieri. La presidente del centro, Angela Oberti, promette una futura cena a base di pappardelle al cinghiale. Verdone la ringrazia e le dona la medaglia celebrativa del Natale di Roma.

Tragliatella: fogne, cittadini e una Yamaha «Troppo forte»

Dal XV municipio ci si sposta al XIV: a Tragliatella Verdone trova ad attenderlo una sorpresa. Fuori dal centro sociale c’è una Yamaha FZ750 identica a quella usata nel film Troppo Forte. Il proprietario gli chiede l’autografo, che l’attore appone sul serbatoio: «Per noi lui è un simbolo degli anni ’80, della nostra Roma», spiega.

Dentro il centro, il confronto con i cittadini è serrato. Verdone apre con una riflessione sulle periferie: «Roma non è solo il centro. Chi ama la città deve guardare oltre. Io qui ho trovato tanta umanità, quella che al centro non c’è più». Poi scherza sul lavoro da fare: «Sul tavolo vedo un incartamento enorme. Se Gualtieri non lo fa bene, chiamate me».

E Gualtieri ricambia il tono: «Ve chiedo de esse brevi». Parla poi della situazione del quartiere, fermo da vent’anni ma ricco di energie civiche, e annuncia, insieme agli assessori all'Urbanistica Maurizio Veloccia e ai Lavori pubblici Ornella Segnalini, nuovi interventi sui toponimi e le rotatorie della zona.

Sosta imprevista al Teatro Valle: apertura nel 2026

Sulla via del ritorno in Campidoglio, Verdone e Gualtieri si fermano al Teatro Valle, storico gioiello culturale chiuso da anni e in corso di restauro. La riapertura è confermata per settembre 2026. «Il pubblico nei cinema latita, ma a teatro ci va. Per questo è fondamentale recuperare il Valle», osserva Verdone, ricordando quando da bambino lo frequentava con la madre.

L’arrivo in aula Giulio Cesare e la Lupa Capitolina

La giornata si conclude nell’emiciclo dell’assemblea capitolina. Tra gli scranni siedono i figli di Verdone, la moglie, il cognato Christian De Sica e l’ex sindaco Francesco Rutelli. La presidente Svetlana Celli lo accoglie definendolo «un romano autentico e un artista straordinario, ambasciatore del nostro spirito cittadino». Gualtieri, tornato a indossare la fascia, consegna al regista la Lupa Capitolina.

Verdone, visibilmente emozionato, racconta di aver dormito solo tre ore per l’agitazione: «È stata una giornata incredibile, non la dimenticherò mai. Amo questa città, anche se la Roma degli anni ’80 non esiste più. Non possiamo vivere solo di nostalgia: serve costruire il futuro».

Ribadisce il valore delle periferie: «Non sono luoghi degradati: sono luoghi in cui cambiare significa cambiare tutto. In quei quartieri ho visto associazioni e giovani che si danno da fare. Portano aggregazione e condivisione, e questo è fondamentale». Al termine del suo intervento, restituisce la fascia tricolore. È l’ultimo gesto di una festa cittadina che ha trasformato un compleanno in un racconto corale di Roma.

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