
Una manifestazione per chiedere alla politica di smettere di considerare la scuola come un costo e iniziare davvero a investirci. È questo il senso del sit-in organizzato oggi, mercoledì 19 novembre in piazza Vidoni, nei pressi del ministero della Funzione Pubblica, dalle 14 alle 18. A promuoverlo sono i cinque sindacati firmatari dell’intesa per il rinnovo del Ccnl Istruzione e Ricerca 2022/24: FSUR CISL, UIL Scuola RUA, SNALS CONFSAL, GILDA UNAMS e ANIEF.
La mobilitazione arriva a sostegno delle richieste di modifica al disegno di legge di bilancio per il 2026, già presentate in una lettera inviata ai gruppi parlamentari. Si tratta di proposte che puntano a un investimento più deciso nel sistema di istruzione e formazione, a partire dalla valorizzazione del personale e dal rafforzamento degli organici.
«La politica è sempre prodiga di parole quando afferma di riconoscere la centralità della scuola, ma non traduce queste dichiarazioni in scelte di investimento», denunciano i segretari Ivana Barbacci, Giuseppe D’Aprile, Elvira Serafini, Vito Carlo Castellana e Marcello Pacifico. Per i cinque sindacati, continua invece a prevalere «una logica di mero contenimento della spesa, come se la scuola fosse un costo e non una risorsa per il Paese».
Tra i punti più contestati ci sono gli interventi che riducono organici e possibilità di sostituzione, misure considerate «diametralmente opposte» alle esigenze di un sistema chiamato a gestire una complessità crescente. Per i sindacati, il rischio è quello di rendere ancora più fragile un settore già sotto pressione.
La vertenza riguarda anche il capitolo dei contratti. Le sigle chiedono più risorse per i prossimi rinnovi, con l’obiettivo di ridurre il divario economico rispetto ad altri comparti della Pubblica Amministrazione e rispetto agli standard europei.
Per il triennio 2025/27, i sindacati sollecitano fondi dedicati da mettere subito a disposizione dei tavoli negoziali, con l’obiettivo di chiudere positivamente il confronto entro il prossimo anno.
Un’altra richiesta riguarda la prosecuzione del processo di perequazione tra personale di ruolo e precario. In questo quadro, le sigle chiedono il rifinanziamento della card docenti, affinché sia mantenuto l’importo attuale per tutte e tutti.
Il sit-in del 19 novembre rappresenta un passaggio chiave di una mobilitazione più ampia, con cui i sindacati intendono riportare al centro del dibattito politico un messaggio netto: senza investimenti concreti e continuativi, il sistema di istruzione e formazione rischia di non essere in grado di affrontare le sfide che attendono il Paese.
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