
Ottobre di quest'anno sarà ricordato come uno dei mesi peggiori nella storia recente della ferrovia Roma Nord. Le previsioni erano già fosche, ma nessuno immaginava un crollo del servizio così drastico. Sono 994 corse urbane soppresse sulle 1.050 previste (incluso un piccolo numero di corse extraurbane ancora attive verso Catalano). Di fatto quasi mille treni spariti, pari al 23 per cento del servizio urbano complessivo.
Un dato impressionante che, come denuncia il Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord, mette a nudo l’ennesima crisi del collegamento tra piazzale Flaminio e la periferia Nord della Capitale. «Una catastrofe», scrivono i pendolari. E i numeri lo confermano.
Il mese si era aperto nel peggiore dei modi: quasi 100 soppressioni il 1° ottobre, un presagio di ciò che sarebbe accaduto nei giorni successivi.
Secondo il comitato, dietro al disastro si nascondono gravi problemi di comunicazione tra Astral e Cotral, i due enti oggi responsabili della gestione della linea. Una mancanza di coordinamento che – nonostante gli aggiornamenti forniti dall’assessorato regionale ai trasporti – continuerebbe a scaricare sui pendolari il costo di una gestione frammentata e poco efficace.
A complicare ulteriormente la situazione ci sono i numerosi cantieri notturni attivati da Astral, una decina soltanto nell’ultimo mese, per interventi di manutenzione sull’infrastruttura urbana e per i lavori di adeguamento della parte extraurbana.
Opere necessarie – alcune attese da anni – ma che, secondo il comitato, sarebbero state pianificate e gestite senza una reale valutazione dell’impatto sul servizio:
«Ci siamo attivati subito per capire come risolvere la situazione e per proporre un piano di emergenza. In pratica li abbiamo avvisati noi dei disagi: per loro era tutto normale».
I cantieri, secondo la programmazione ufficiale, proseguiranno fino ad aprile 2026, lasciando presagire mesi ancora complessi per gli utenti.
Da lunedì 17 novembre è entrato in vigore un nuovo orario provvisorio, senza scadenza definita. L’ultima corsa da piazzale Flaminio partirà alle 20:06, mentre da Montebello alle 20:05.
Dopo quest’ora la mobilità sarà garantita da bus sostitutivi, con conseguente aumento dei tempi di spostamento.
Nessuna modifica per sabato e festivi: ultime corse alle 22:50 da Flaminio e alle 23:01 da Montebello.
Le percorrenze ferroviarie, intanto, risultano già più lente fino a 25 minuti a causa delle limitazioni imposte dai lavori.
Il nuovo orario – contestato dai pendolari perché non recepisce tutte le loro proposte – sarà oggetto di un nuovo confronto con l’assessorato regionale, Cotral e Astral nella prossima settimana, dopo un primo monitoraggio degli effetti.
Con il disastro di ottobre, il conteggio annuale delle corse cancellate supera ormai quota 8mila. Un numero che fotografa un servizio allo stremo, mentre mancano ancora novembre e dicembre.
Il Comitato Pendolari annuncia che continuerà a monitorare, denunciare e proporre soluzioni per limitare i disagi:
«I cittadini non possono essere lasciati soli davanti a un servizio così compromesso».
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