
L’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani (AMI) ha organizzato a Perugia il convegno nazionale «C’era una volta… il minore senza famiglia. Autodeterminazione, consenso e salute dopo una riforma mancata», con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia. Magistrati, avvocati, docenti universitari, psicologi e rappresentanti istituzionali si sono confrontati su uno dei nodi più discussi del settore: la tutela effettiva del minore in un sistema che continua a mostrare ritardi, carenze organizzative e una specializzazione ancora insufficiente.
Nel suo intervento, il Presidente nazionale AMI, Gian Ettore Gassani, ha descritto un quadro critico: «Siamo in una fase di grande difficoltà per la giustizia familiare e minorile. La riforma avrebbe dovuto accelerare i procedimenti e migliorare la tutela dei minori e delle donne, ma così non è stato. La giustizia che arriva tardi è già una forma di violenza».
Ha richiamato il legame tra conflitti familiari e violenza di genere: «Il 60% delle donne uccise si stava separando. Il diritto di famiglia è la carne viva della giustizia: quando le procedure durano anni, quando per vedere un giudice servono dodici mesi, è evidente che il sistema non sta proteggendo i soggetti più fragili. La riforma Cartabia ha tradito le aspettative».
Il quadro demografico descrive un sistema familiare in trasformazione. Nel Lazio, l’età media alla separazione è tra le più alte d’Italia: 50 anni per gli uomini e 47 per le donne. La regione presenta un’incidenza medio-alta di separazioni e la quota più elevata nel Paese di ricorso alla negoziazione assistita ex art. 6, strumento utilizzato per evitare ulteriori ritardi del contenzioso giudiziario.
La lentezza della giustizia resta uno dei problemi centrali. La durata media dei procedimenti civili nei tribunali italiani è di circa 460 giorni, mentre il disposition time della Corte d’Appello di Roma supera gli 800 giorni, con effetti diretti sulla vita quotidiana dei minori coinvolti. «Oggi i famosi tre mesi per comparire davanti al giudice sono una chimera: a Roma e Milano servono almeno dodici mesi. Siamo fanalino di coda in Europa per tempi della giustizia civile, e questo ha effetti devastanti sulle famiglie e sui minori», ha dichiarato Gassani.
Il Presidente AMI ha evidenziato le criticità nella formazione dei magistrati: «Molti magistrati vengono mandati in prima linea senza formazione specifica, passando da uno sfratto a un divorzio. Senza una vera specializzazione non potrà mai esserci una giurisdizione familiare efficiente».
Ha poi ricordato un’anomalia del sistema italiano: «Siamo l’unico Paese europeo ad avere ancora un tribunale per i minorenni concepito negli anni Trenta. Serve subito un vero Tribunale per la Famiglia, moderno e specializzato».
Gassani ha parlato anche della progressiva perdita di dialogo tra avvocati e magistrati: «I tribunali sono desertificati: il rapporto tra avvocato e giudice si è quasi annullato. Non esiste più quel dialogo che garantiva efficienza e qualità nelle decisioni».
Ha rivolto infine un appello al sistema: «Magistrati e avvocati devono aiutarsi. Le riforme non possono essere pensate senza chi vive ogni giorno i tribunali. È il momento di collaborare, ascoltare e avere coraggio».
Nel 2024 a Roma si sono registrati 6440 matrimoni, dato più basso dal 2015, dopo una risalita iniziata nel 2021 post-pandemia e interrotta nell’ultimo anno. La fascia più rappresentata è quella tra i 30 e i 34 anni (1593 matrimoni), seguita da quella tra i 40 e i 49 (1359) e dai 35-39 (1027). Solo il 31,6% delle unioni è stato celebrato in chiesa.
Sul fronte delle cessazioni del rapporto matrimoniale, nel 2024 i divorzi sono stati 1489 e le separazioni 1645, per un totale di 3134 procedimenti extragiudiziali, contro i 3178 del 2023.
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