Roma, 14 novembre 2025
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Giustizia familiare, il convegno AMI sulla riforma mancata e la tutela dei minori

A Perugia magistrati, avvocati e docenti riuniti per discutere di un sistema ancora lento, poco specializzato e in difficoltà nella protezione dei minori

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 2 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

L’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani (AMI) ha organizzato a Perugia il convegno nazionale «C’era una volta… il minore senza famiglia. Autodeterminazione, consenso e salute dopo una riforma mancata», con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Perugia. Magistrati, avvocati, docenti universitari, psicologi e rappresentanti istituzionali si sono confrontati su uno dei nodi più discussi del settore: la tutela effettiva del minore in un sistema che continua a mostrare ritardi, carenze organizzative e una specializzazione ancora insufficiente.

Gassani: «La giustizia che arriva tardi è una forma di violenza»

Nel suo intervento, il Presidente nazionale AMI, Gian Ettore Gassani, ha descritto un quadro critico: «Siamo in una fase di grande difficoltà per la giustizia familiare e minorile. La riforma avrebbe dovuto accelerare i procedimenti e migliorare la tutela dei minori e delle donne, ma così non è stato. La giustizia che arriva tardi è già una forma di violenza».

Ha richiamato il legame tra conflitti familiari e violenza di genere: «Il 60% delle donne uccise si stava separando. Il diritto di famiglia è la carne viva della giustizia: quando le procedure durano anni, quando per vedere un giudice servono dodici mesi, è evidente che il sistema non sta proteggendo i soggetti più fragili. La riforma Cartabia ha tradito le aspettative».

I dati sulle separazioni in Italia e nel Lazio

Il quadro demografico descrive un sistema familiare in trasformazione. Nel Lazio, l’età media alla separazione è tra le più alte d’Italia: 50 anni per gli uomini e 47 per le donne. La regione presenta un’incidenza medio-alta di separazioni e la quota più elevata nel Paese di ricorso alla negoziazione assistita ex art. 6, strumento utilizzato per evitare ulteriori ritardi del contenzioso giudiziario.

Tempi dei procedimenti e impatto sui minori

La lentezza della giustizia resta uno dei problemi centrali. La durata media dei procedimenti civili nei tribunali italiani è di circa 460 giorni, mentre il disposition time della Corte d’Appello di Roma supera gli 800 giorni, con effetti diretti sulla vita quotidiana dei minori coinvolti. «Oggi i famosi tre mesi per comparire davanti al giudice sono una chimera: a Roma e Milano servono almeno dodici mesi. Siamo fanalino di coda in Europa per tempi della giustizia civile, e questo ha effetti devastanti sulle famiglie e sui minori», ha dichiarato Gassani.

Specializzazione carente e richiesta di un Tribunale per la Famiglia

Il Presidente AMI ha evidenziato le criticità nella formazione dei magistrati: «Molti magistrati vengono mandati in prima linea senza formazione specifica, passando da uno sfratto a un divorzio. Senza una vera specializzazione non potrà mai esserci una giurisdizione familiare efficiente».

Ha poi ricordato un’anomalia del sistema italiano: «Siamo l’unico Paese europeo ad avere ancora un tribunale per i minorenni concepito negli anni Trenta. Serve subito un vero Tribunale per la Famiglia, moderno e specializzato».

Tribunali “desertificati” e rapporti istituzionali in crisi

Gassani ha parlato anche della progressiva perdita di dialogo tra avvocati e magistrati: «I tribunali sono desertificati: il rapporto tra avvocato e giudice si è quasi annullato. Non esiste più quel dialogo che garantiva efficienza e qualità nelle decisioni».

Ha rivolto infine un appello al sistema: «Magistrati e avvocati devono aiutarsi. Le riforme non possono essere pensate senza chi vive ogni giorno i tribunali. È il momento di collaborare, ascoltare e avere coraggio».

Focus Roma 2024

Nel 2024 a Roma si sono registrati 6440 matrimoni, dato più basso dal 2015, dopo una risalita iniziata nel 2021 post-pandemia e interrotta nell’ultimo anno. La fascia più rappresentata è quella tra i 30 e i 34 anni (1593 matrimoni), seguita da quella tra i 40 e i 49 (1359) e dai 35-39 (1027). Solo il 31,6% delle unioni è stato celebrato in chiesa.

Sul fronte delle cessazioni del rapporto matrimoniale, nel 2024 i divorzi sono stati 1489 e le separazioni 1645, per un totale di 3134 procedimenti extragiudiziali, contro i 3178 del 2023.

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