Roma, 14 novembre 2025
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Roma tra rinascita urbana e nuove povertà

Presentato l’VIII Rapporto Caritas “Povertà a Roma: un punto di vista - La città di cristallo”. Crescono la deprivazione materiale e sociale. Il lavoro povero e la crisi abitativa restano le ferite più profonde della Capitale

di Gianluca DoderoULTIMO AGGIORNAMENTO 2 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Nel pieno dell’anno del Giubileo della Speranza, Roma si mostra al mondo come un gioiello rinato: grandi eventi organizzati con successo, opere di riqualificazione urbana completate grazie ai fondi del Pnrr, e un’immagine internazionale di efficienza e splendore. Eppure, dietro la superficie scintillante, il “cristallo” della Capitale mostra crepe sempre più evidenti.

A rivelarle è l’VIII Rapporto Caritas “Povertà a Roma: un punto di vista – La città di cristallo”, presentato il 12 novembre 2025 nella Sala Ugo Poletti del Vicariato. I dati raccontano una città divisa, in cui al reddito medio pro capite di 31.316 euro (contro i 24.830 euro della media nazionale) si contrappongono indici di povertà e disagio sociale in costante aumento.

Secondo la Caritas, il rischio di povertà nel 2023 ha toccato il 15,8% della popolazione, in crescita rispetto all’anno precedente. Anche la deprivazione materiale e sociale è salita al 3,2%. Il quadro più critico riguarda però la questione abitativa: il 6,9% dei romani vive in condizioni di sovraffollamento o in abitazioni prive di servizi essenziali, mentre l’8,4% destina oltre il 40% del reddito all’affitto. Sono 114 mila i nuclei in difficoltà, di cui 22 mila in emergenza grave.

Il paradosso, sottolinea il Rapporto, è che in città ci sono 200 mila appartamenti sfitti o trasformati in B&B, mentre 16.346 famiglie attendono una casa popolare – 7 mila da più di dieci anni. Nel 2024 sono stati eseguiti 5.286 sfratti, spesso per morosità incolpevole, mentre cresce il numero di persone che perdono la casa per “fine locazione” a causa della riconversione turistica degli immobili. In totale, 22.162 persone vivono senza dimora e oltre 2.500 in abitazioni occupate.

Sul fronte occupazionale, Roma registra un tasso di occupazione del 65,8% e una disoccupazione al 6%, ma cresce il fenomeno del lavoro povero. L’incidenza tocca il 13,5%, superando la media regionale e nazionale. Il rischio di povertà tra chi lavora è arrivato all’8,5%. Particolarmente marcato il divario di genere: le donne guadagnano in media 781 euro in meno al mese rispetto agli uomini, l’equivalente di un mese di affitto nelle periferie. Quasi il 20% dei lavoratori ha un contratto a termine da oltre cinque anni e il 10,9% lavora part-time in modo involontario.

A soffrire di più, però, sono i giovani: il tasso dei Neet (15-29 anni) sfiora l’11% a livello cittadino e supera il 30% nelle aree periferiche. Preoccupante anche la dispersione scolastica, con un 2,3% della popolazione priva della licenza media.

I numeri delle mense Caritas raccontano il volto quotidiano dell’emergenza. Nel 2024 le tre strutture diocesane – Giovanni Paolo II (Colle Oppio), Gabriele Castiglion (Ostia) e Don Luigi Di Liegro (via Marsala) – hanno servito 320.184 pasti a 12.294 persone, con un aumento dell’11% rispetto al 2023. Un dato significativo: il 32,5% degli utenti si è rivolto per la prima volta alle mense nell’ultimo anno.

Il Rapporto non si limita alla denuncia: propone sette linee d’azione per una città più inclusiva, tra cui il superamento dei limiti dell’Assegno di inclusione, il rafforzamento dei servizi per la salute mentale, il contrasto al gioco d’azzardo patologico e una semplificazione delle procedure per migranti e richiedenti asilo.

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