Stadio della Roma, altro ricorso al tribunale civile: sulla questione ancora nessuna sentenza
La lunga diatriba legale, iniziata già da diversi mesi, vede da un lato la società di Dan e Ryan Friedkin e il Comune di Roma, dall’altra diversi comitati di cittadini
È ancora aperta la battaglia legale dei residenti e dei comitati di Pietralata che si oppongono al nuovo stadio della Roma. Nonostante la vicenda giudiziaria su quelle aree ancora non sia chiusa, poiché non esiste una sentenza nel merito, il Comune di Roma lo scorso 7 agosto ha proceduto a sgomberare la zona. Così, dopo che il Tar ha respinto i due ricorsi dei residenti, il 27 settembre ne è stato iscritto al ruolo generale del tribunale civile di Roma uno nuovo per la «reintegrazione nel possesso».
Il Consiglio di Stato vuole approfondire la questione
La lunga diatriba legale, iniziata già da diversi mesi, vede da un lato la società di Dan e Ryan Friedkin e il Campidoglio, dall’altra diversi comitati di cittadini che si oppongono all'opera per diverse ragioni.
Secondo i cittadini le criticità sono legate all’eccessivo consumo di suolo con l’aggressione al verde pubblico e il rischio di un collasso della viabilità. Il progetto dello stadio di Pietralata stava avanzando a grande velocità, «tuttavia rimangono ancora senza risposta alcune domande fondamentali che invece sono urgenti e fondamentali», affermano dal comitato Stadio Pietralata, No Grazie.
Sulla questione si sono espressi più organi. Esiste infatti una sentenza del tribunale civile che ha riconosciuto il possesso da parte dei residenti e ha decretato come un atto di molestia possessoria l'attività svolta dall'amministrazione capitolina. Il Consiglio di Stato (il tribunale d'appello della giustizia amministrativa) che ha respinto il ricorso per la sospensione cautelare del provvedimento di sgombero, ha affermato di non poter accogliere la sospensiva, perché di fatto gli sgomberi erano già avvenuti, e ha giudicato la vicenda molto complessa, quindi meritevole di «un adeguato approfondimento in sede di merito in primo grado», si legge nell'ordinanza del 3 settembre.
«Si chiede la sospensiva, ma quando il Tar non la concede, non è automatico fare quello che ti pare», rivendicano i comitati a La Capitale.
Stadio della Roma, il Comune accelera anche senza sentenza
Il Campidoglio aveva accelerato le tempistiche nella concessione delle aree alla As Roma per la costruzione del nuovo stadio dei giallorossi. Questo aveva consentito l'avvio dell'ultima campagna di scavi archeologici e geognostici propedeutici alla prosecuzione dell'iter per la redazione del progetto definitivo dell'opera. Ma sulle aree sgomberate, come sottolineano anche i comitati dei cittadini contrari allo stadio, ci sono ancora procedimenti giudiziari in corso.
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