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  • Anita Armenise

Spiagge erose, Legambiente: Roma picco del 35,9%

Non si tratta di casualità, ma degli effetti di cambiamenti graduali avvenuti negli ultimi decenni, come l'eccessiva antropizzazione e l'innalzamento della temperatura dei mari e del Mediterraneo in particolare

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Spiaggia di Sabaudia (La Capitale)

Il 29,7 per cento del litorale laziale è in erosione, con un picco del 35,9 per cento in provincia di Roma (la ricerca considera gli eventi avvenuti nell'area di Ostia). Il 60,6 per cento del litorale si è modificato tra il 2006 e 2020, si parla di 79 km complessivi. È quanto emerge dal rapporto Spiagge 2024 di Legambiente, realizzato su dati Ispra. L'innalzamento della temperatura e del livello del mare, erosione costiera, eccessiva antropizzazione dei litorali, inondazioni, eventi meteo estremi sono le cause che certificano che le coste italiane sono in una condizione di forte fragilità.


I dati del Lazio, scomparse l'11% delle spiagge

In provincia di Roma sono stati consumati nel periodo complessivo ben 0,43 ettari (pari alla dimensione di un campo da calcio) per ogni km di costa. Si tratta di episodi i cui effetti sul territorio sono determinati da condizioni meteorologiche avverse e fortemente condizionati anche dall’azione dell’uomo, vista l’antropizzazione dei litorali italiani.


I dati riferiti alla percentuale di perdita di spiagge sono pari a -11,7 per cento nel Lazio tra 2000 e 2020 rispetto al totale di 693,6 ettari totali mappati. Tra i comuni, Latina ha il record di erosione con il 60,6 per cento di perdita di spiaggia lungo il proprio litorale, il fenomeno dell'avanzamento invece, ha ottenuto i suoi valori più alti di percentuali costiere in avanzamento a Minturno (69,8 per cento) e Terracina (61,8 per cento).


Il comune di Roma ha perso maggiore superfice sabbiosa

Tra le province è Roma quella che ha perso più spiagge con un -14,7 per cento, meglio fanno quella di Viterbo con un -9,2 per cento e di Latina -7,5 per cento. Su scala comunale, quello che ha perso maggiore superficie sabbiosa per valore assoluto è Roma (con una riduzione di -30,93 ettari) seguito da Fiumicino (-10,61 ha) e Ardea (-7,44 ha), poi Montalto di Castro (-6,99 ha) e Latina (-6,36 ha).


Gli unici due comune in cui è stato registrato un aumento della superficie sabbiosa sono Cerveteri (+2,23 ha) e Sabaudia (+1,79).


L'intervento del presidente di Legambiente

Non si tratta di casualità, ma degli effetti di cambiamenti graduali avvenuti negli ultimi decenni, come l'eccessiva antropizzazione e l'innalzamento della temperatura dei mari e del Mediterraneo in particolare.


«Il litorale del Lazio è sotto un forte impatto di erosione e consumo di suolo, l'avanzata di cemento e asfalto non conosce sosta - commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -. Una delle cause dell'erosione è proprio la scomparsa degli ambienti naturali costieri e quindi sbaglia tutto chi, senza affrontarne le reali cause, pensa di poter continuare a distribuire opere di difesa idraulica, come pennelli, soffolte, scogliere, geotubi o a insistere anno dopo anno con ripascimenti dell'ultimo minuto che il mare divorerà prestissimo».


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