Ponte dell'Industria, rimossa l'ultima arcata: riapertura a gennaio 2025
Aggiornamento: 4 dic 2024
Sulla nuova struttura verranno poi montati i due arconi restaurati, come richiesto dalla Soprintendenza, per preservare l’architettura originale e l’aspetto post-industriale dell’area
![ponte di ferro](https://static.wixstatic.com/media/cdde15_8a44503cb77243fb8480099815cd49e6~mv2.jpg/v1/fill/w_526,h_296,al_c,q_80,enc_auto/cdde15_8a44503cb77243fb8480099815cd49e6~mv2.jpg)
È stata smontata e rimossa l'ultima arcata che per anni ha caratterizzato il ponte dell'Industria, meglio conosciuto ai romani come ponte di Ferro. Le operazioni si sono svolte con il supporto di una gru speciale da 600 tonnellate, che ha provveduto a smontare l’impalcato del vecchio ponte e a trasferirlo sulle banchine del Tevere. Le travi storiche della struttura saranno sottoposte a un accurato restauro.
Ponte dell'Industria, rimozione della struttura e restauro
![Arco del ponte dell'Industria posizionato sulla banchina del Tevere](https://static.wixstatic.com/media/cdde15_8009736182364362a797d31cd3c2dbdd~mv2.jpg/v1/fill/w_466,h_621,al_c,q_80,enc_auto/cdde15_8009736182364362a797d31cd3c2dbdd~mv2.jpg)
I due arconi metallici, posizionati ai lati del ponte, saranno oggetto di un processo di pulizia e riverniciatura. Successivamente, verranno ricollocati ai lati della nuova struttura, mantenendo il loro valore estetico e storico, anche se non avranno più una funzione portante.
La fase successiva, prevista entro dicembre, consisterà nel varo delle nuove campate, che saranno spinte sulle pile in alveo. Sulla nuova struttura verranno poi montati i due arconi restaurati, come richiesto dalla Soprintendenza, per preservare l’architettura originale e l’aspetto post-industriale dell’area.
Completate le fasi di costruzione, il ponte sarà sottoposto a collaudo, propedeutico alla riapertura al traffico. Inoltre, l’opera – realizzata da Anas con un investimento di 18 milioni di euro nell’ambito dei lavori giubilari – includerà la costruzione di due passerelle laterali, una per pedoni e una per ciclisti, arricchendo ulteriormente la fruibilità dell’infrastruttura.
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