Che cosa accade quando un testo interagisce con la musica? Le parole veicolano significati nel suono, la musica le restituisce nello spazio fino a quando acquisiscono valenze non scritte, capaci di risuonare oltre il tempo della frase. È da questa tensione che nasce «Viaggio al termine della notte», progetto teatrale e musicale che vede protagonisti Elio Germano e Teho Teardo, da oltre quindici anni insieme in un percorso transdisciplinare che ha attraversato Dante Alighieri, Pier Paolo Pasolini, Gino Strada e ora continua a confrontarsi con l’opera di Céline, in scena a Ostia Antica Festival il 26 settembre.
Sul palco, scarno e immerso nel buio, Germano e Teardo ripercorrono alcuni frammenti del «Viaggio», restituendo – attraverso una partitura inedita che intreccia archi, chitarra baritona ed elettronica – la disperazione grottesca di un capolavoro che non smette di interrogare il presente. Ne emerge una scrittura sonora imprevedibile, una sorta di partitura «impressionista» che si fa narrazione e dà voce al pessimismo radicale di Céline: le disavventure di Bardamu, gli orrori della guerra, la disillusione sulle relazioni umane e sul destino stesso della società.
Conosciutisi sul set de «Il passato è una terra straniera» di Daniele Vicari, Germano e Teardo hanno dato vita a questo progetto in occasione di un festival al Palaexpo di Roma. Quello che doveva essere un episodio unico si è trasformato in una tournée che, a distanza di quindici anni, non si è mai interrotta, rinnovandosi continuamente nello sguardo e nell’ascolto del pubblico.
Elio Germano è tra i più premiati attori italiani: ha ottenuto cinque David di Donatello – tra cui l’ultimo nel 2024 per la partecipazione in «Palazzina Laf» di Michele Riondino – oltre al Prix d’Interpretation masculine al Festival di Cannes (2010) e all’Orso d’argento per «Volevo nascondermi» al Festival di Berlino (2020).
Teho Teardo, compositore, musicista e sound designer, ha firmato colonne sonore per registi come Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Gabriele Salvatores, Vicari, Guido Chiesa, Andrea Molaioli, Claudio Cupellini e Riondino, vincendo il David di Donatello, il Nastro d’Argento, il Ciak d’Oro, il Premio Ennio Morricone e l’Irish Theatre Award. Tra le sue collaborazioni figurano Blixa Bargeld, Erik Friedlander ed Enda Walsh.
La serata del 26 settembre vedrà in scena Germano (voce), Teardo (chitarra e live electronics), Laura Bisceglia (violoncello), Erica Scherl (violino), Elena De Stabile (violino) e Francesco Fazzi (fonico). Una formazione che dà corpo a una drammaturgia musicale stratificata, capace di attraversare registri sonori e visivi in un’esperienza immersiva.
Questa sera, venerdì 19 settembre, sarà protagonista Neri Marcorè con «Come una specie di sorriso», un concerto che attraversa il repertorio di Fabrizio De André. Martedì 23 settembre sarà la volta di «Profondo Rosso» di Dario Argento, proiettato a cinquant’anni dall’uscita e accompagnato dal vivo dai Goblin di Claudio Simonetti.
Giovedì 25 settembre saliranno sul palco i Calibro 35 con i brani del nuovo album «Exploration». Venerdì 26 settembre Germano e Teardo proporranno il loro «Viaggio al termine della notte».
Sabato 27 settembre il festival renderà omaggio a Pino Daniele con lo spettacolo «PINO on the road AGAIN – Nel ricordo di un uomo in blues» della band Gente Distratta, diretto da Chiara Palumbo.
Dal 3 al 5 ottobre la rassegna si concluderà con una tre giorni dedicata al pianoforte: il 3 ottobre con Alberto Fortis, il 4 ottobre con Boosta dei Subsonica e il 5 ottobre con Remo Anzovino, in un viaggio tra canzone d’autore, sperimentazione e composizione contemporanea.
Con «Viaggio al termine della notte», Ostia Antica Festival conferma la sua vocazione a intrecciare linguaggi, offrendo al pubblico esperienze capaci di superare i confini tra parola, suono e visione. Un’occasione per riscoprire la forza evocativa del teatro musicale e riflettere, attraverso l’arte, sulle inquietudini e le contraddizioni del nostro tempo.
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