
(Foto di Caritas)
Il 14 ottobre è stato inaugurato, nel quartiere Tiburtino III, il nuovo impianto sportivo del Polo della Carità «Don Pino Puglisi», promosso dalla Caritas diocesana di Roma e realizzato con il sostegno della Fondazione BNL. La struttura nasce per accogliere i giovani del quartiere e gli ospiti dei programmi di semi-autonomia della Caritas, offrendo loro nuove opportunità di incontro e crescita.
Roma non è solo caos, buche e rifiuti. Le periferie non sono soltanto luoghi di denuncia o degrado, ma anche spazi vivi, pieni di speranza, creatività e impegno. E proprio da una periferia, il Tiburtino III, arriva una storia di costruzione e comunità.Il nuovo centro sportivo polifunzionale, situato in via Venafro 30, dispone di campi per calcio, volley e basket. L’obiettivo è promuovere inclusione, partecipazione e benessere attraverso lo sport e la socialità.
Abbiamo avuto modo di approfondire con Giustino Trincia il valore e la visione che stanno dietro al Polo della Carità «Don Pino Puglisi» e alle sue molteplici attività. «Sostenere le famiglie nell’educazione, nel contrasto alla dispersione scolastica e nella promozione delle attività sportive e di socializzazione è fondamentale per far fronte a tutte le forme di povertà.
Il Polo Beato Don Pino Puglisi che abbiamo aperto è un polo della carità, in un territorio periferico molto ampio, dove sappiamo che esistono molte situazioni di disagio sociale e una forte presenza di migranti. È diventato un polo di speranza che ha abbattuto i muri delle diffidenze e dell’intolleranza, coinvolgendo la comunità locale, i residenti e promuovendo un lavoro di rete con le associazioni e le istituzioni locali, per favorire integrazione e coesione sociale.»Il direttore ha ricordato come nel complesso siano attive diverse realtà che operano a sostegno delle fasce più fragili della popolazione.

(Foto di Caritas)
«Nello stesso polo abbiamo la sede dell‹‹Officina delle Opportunità››, per l’inserimento lavorativo delle persone più vulnerabili, un progetto che portiamo avanti da tre anni con Roma Capitale e la Regione Lazio, e ‹‹Ferite invisibili››, dove con personale specialistico offriamo cura e assistenza alle vittime di tortura e di tratta. Il polo vuole essere un punto di aggregazione per persone e realtà di buona volontà, nell’ottica della Fratelli tutti.»
Infine, un messaggio di fiducia e collaborazione: «È una zona problematica della nostra città, ma ci sono molte risorse positive, vive, disposte a darsi da fare — amministratori, associazioni, cittadini — che operano esclusivamente per il bene della città. Il messaggio è lavorare insieme per dimostrare che è possibile ricostruire speranza anche quando sembra prevalere la rassegnazione».
L’impianto sportivo rappresenta un investimento concreto per il quartiere e uno strumento di coesione sociale: grazie alla collaborazione tra Caritas e Fondazione BNL, si rafforza l’impegno comune per l’accoglienza, l’inclusione e la promozione delle attività giovanili. Con l’apertura di questo centro sportivo, il Polo della Carità «Don Pino Puglisi» conferma il proprio ruolo di hub territoriale per il benessere della comunità, offrendo nuove possibilità di crescita, aggregazione e partecipazione attiva per i giovani del Tiburtino III.E Roma si conferma una città dove, ogni giorno, c’è chi sceglie di costruire, ascoltare e prendersi cura dell’altro.
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