
Sono iniziate all’alba di oggi le operazioni di scavo sotto la Casa del Jazz di Roma, in viale di Porta Ardeatina. L’intervento, coordinato dalla Prefettura di Roma e condotto da carabinieri, polizia, guardia di finanza e Sovrintendenza capitolina, mira a verificare la presenza di cunicoli murati da decenni all’interno dell’area su cui sorge la struttura, un tempo villa appartenuta a Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana.
L’ispezione, spiegano fonti investigative, è stata decisa in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dopo le informazioni fornite dall’ex giudice Guglielmo Muntoni. Tra le ipotesi — ancora tutte da accertare — quella che nei tunnel possano trovarsi armi, materiali della Banda della Magliana o addirittura i resti del giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel 1994.
«È necessario fare una verifica — ha dichiarato il prefetto di Roma Lamberto Giannini — non perché si stia cercando in particolare qualcosa, ma perché si è avuta notizia di una galleria tombata e mai esplorata. È giusto sapere cosa ci sia all’interno».
Le operazioni, condotte anche con il supporto dei cani molecolari, sono state sospese nel pomeriggio e riprenderanno domani. L’area è stata delimitata e mappata dalla Sovrintendenza per identificare le strutture sotterranee.
Sul posto si è recato anche Lorenzo Adinolfi, figlio del magistrato scomparso: «Ora dobbiamo solo aspettare, non possiamo dire altro».
Il giudice Paolo Adinolfi, all’epoca in servizio alla Corte d’Appello di Roma, era scomparso nel 1994 in circostanze mai chiarite. Negli anni, varie segnalazioni avevano collegato la sua sparizione ai traffici della Banda della Magliana.
L’attuale Casa del Jazz, inaugurata nel 2005, sorge su un bene confiscato nel 2001 a Enrico Nicoletti e poi assegnato al Comune di Roma. Il progetto, voluto dall’allora sindaco Walter Veltroni, ha trasformato la villa — un tempo residenza del boss — in uno spazio pubblico dedicato alla musica, alla memoria e alla cultura della legalità.
Una lapide posta all’ingresso, realizzata in collaborazione con Libera, ricorda le vittime di mafia come simbolo di restituzione del bene alla collettività.
Un abitante della zona, intervistato dall’ANSA, ha ricordato di aver segnalato anni fa l’esistenza di un tunnel sotto l’area dove oggi sorge la Casa del Jazz: «C’era una casina di caccia con una scala in tufo che portava a una cantina e a un passaggio lungo circa 20 metri. Poi Nicoletti ci costruì sopra una villa grande quattro volte tanto».
Le verifiche, come confermato dal prefetto Giannini, proseguiranno nei prossimi giorni per accertare la natura e l’estensione del tunnel rimasto nascosto per trent’anni.
Foto: il giudice Paolo Adinolfi, scomparso nel 1994
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