Roma, 13 novembre 2025
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Educazione affettiva e sessuale a scuola, la ricerca: «Favorevoli 8 genitori su 10»

Il caso Roma: approvati 15 progetti, uno in ogni municipio, per promuovere attività formative sull’educazione all’affettività e alle relazioni nelle scuole secondarie di I grado

di Titty Santoriello IndianoULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Nove giovani su 10 richiedono l'introduzione dell'educazione sessuale a scuola. L’interesse dei ragazzi e delle ragazze è rivolto, in particolare, alla conoscenza delle infezioni trasmissibili sessualmente, al tema della protezione e a quello del consenso nelle relazioni.

Il consenso scritto

I dati emergono dalla ricerca di Durex insieme a Scuola.net su un campione di 15mila giovani tra gli 11 e i 24 anni e sono stati diffusi nei giorni in cui la Camera dei deputati è impegnata sul disegno di legge presentato dal ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara relativo alle «Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico». Il testo prevede che i genitori degli studenti debbano fornire il consenso scritto per tutte le attività scolastiche che i loro figli intendono svolgere sui temi legati alla sessualità. Questo varrebbe sia per le scuole medie che per le superiori.

«Sì all'educazione sessuale a scuola anche da parte dei genitori»

Se il Governo va nella direzione della regolamentazione e limitazione dell'educazione sessuale a scuola, escludendola comunque alle elementari e all'infanzia («fermo restando quanto previsto dalle indicazioni nazionali», ndr) alcune città come Roma stanno promuovendo dei progetti per affrontare il tema nelle classi. Secondo la ricerca di Durex sarebbero anche i genitori a chiederlo: quasi 8 su 10 (78,6 per cento) sono favorevoli all'introduzione di percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole, e il 45,3 per cento ritiene che tali programmi dovrebbero partire già dalle scuole medie. Alcuni di loro (28,7 per cento) temono che i propri figli possano vivere relazioni tossiche e il 19,3 per cento del campione è preoccupato per il rischio di violenze sessuali.

On line le risposte sulla sessualità

Secondo Durex e Scuola.net il tema è ancora più urgente se si considera che in Italia il 23,6 per cento dei giovani dichiara di aver avuto il primo rapporto sessuale tra gli 11 e i 14 anni, nel contempo la percentuale di coloro che non parlano di sessualità in famiglia è aumentata del 12 per cento in un anno: dal 37 per cento del 2024 al 49 per cento del 2025. Tra le ragioni, quasi la metà dei ragazzi non si sente a proprio agio nell'affrontare questi temi con i genitori, mentre per il 14,5 per cento si tratta di un vero e proprio tabù. In assenza di dialogo a scuola o a casa, i giovani ritengono che per informarsi rimanga loro solo Internet: il 53,2 per cento dichiara di cercare online risposte su sessualità e contraccezione.

Il caso Roma

Intanto a Roma il Campidoglio, per impulso dell’assessora alla Scuola Claudia Pratelli, ha finanziato con 420mila euro 15 progetti, uno in ogni municipio, per promuovere attività formative sull’educazione all’affettività e alle relazioni nelle scuole secondarie di I grado. Le proposte riguardano anche la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere e alle discriminazioni legate all'orientamento sessuale oltre che l'educazione nel mondo digitale. Il Comune a fine ottobre ha scelto gli enti del terzo settore che lavoreranno in coordinamento con le scuole per avviare, in orario scolastico, laboratori, eventi e lezioni sul tema.



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