Roma, 12 novembre 2025
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Rapporto povertà, l'allarme della Caritas: un romano su sei a rischio

Secondo i dati raccolti dalla Caritas, nel 2024 il 15,8 per cento dei romani è a rischio povertà, il 6,9 per cento vive in gravi condizioni abitative e il 3,2 per cento sperimenta deprivazione materiale e sociale

di Anita ArmeniseULTIMO AGGIORNAMENTO 3 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Segnata da ferite sociali profonde. È l’immagine di Roma che emerge dal Rapporto 2025 «La povertà a Roma: un punto di vista», realizzato dalla Caritas diocesana e presentato questa mattina al Palazzo del Vicariato. La foto scattata a la capitale è di una città in crescita, ma con persistenti disuguaglianze che creano un quadro complesso tra chi beneficia della ripresa e chi resta escluso.

I dati, la povertà cresce anche nella capitale

Secondo i dati raccolti dalla Caritas, nel 2024 il 15,8 per cento dei romani è a rischio povertà, il 6,9 per cento vive in gravi condizioni abitative e il 3,2 per cento sperimenta deprivazione materiale e sociale. Cresce anche la quota di lavoratori poveri, oggi all’8,5 per cento, a testimonianza del fatto che un impiego non basta più a garantire stabilità economica. Nonostante un reddito medio pro capite superiore alla media nazionale (31.316 euro contro 24.830), Roma resta una città di contrasti, dove la crescita economica convive con fragilità persistenti.

La Caritas, tra nuove emergenze e povertà di lunga durata

La Caritas diocesana di Roma, presente con 52 servizi e 224 Centri di ascolto parrocchiali, ha incontrato 24.796 persone nel corso del 2024 (+1 per cento rispetto al 2023), stimando un totale di circa 60.000 beneficiari delle diverse forme di aiuto. Di questi, il 38,9 per cento si è rivolto alla Caritas per la prima volta: una domanda legata spesso a crisi improvvise o temporanee, come nel caso dei migranti di passaggio.

Ma accanto a questa povertà «nuova» c’è quella di lunga durata. Circa il 60 per cento delle persone frequenta i servizi da più anni, e un terzo si rivolge regolarmente ai Centri di ascolto o alle mense da oltre dieci anni. Sono gli «invisibili stabili», esclusi dai benefici della ripresa, sospesi tra precarietà e resilienza quotidiana.

Servizi sanitari e nuove comunità

I servizi sanitari della Caritas hanno erogato 17.504 prestazioni, in aumento del 2,7 per cento rispetto al 2023, con oltre 6.700 colloqui di triage. Le persone assistite sono state 4.181, provenienti da 109 Paesi, di cui più della metà si è rivolta ai servizi per la prima volta. Tra i gruppi più numerosi, spicca la comunità peruviana, oggi la più presente nei Centri di ascolto.

Coesione sociale come sfida per le periferie

«Roma ha l’urgente bisogno di far riecheggiare la melodia della coesione sociale», ha dichiarato Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana, evidenziando le difficoltà delle periferie: solitudine, assenza di servizi, insicurezza, mancanza di vere alternative culturali e sociali. «Serve un’alternativa al dolore sociale che rischia di tradursi in rancore, soprattutto tra giovani e giovanissime generazioni».

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