
Le parole di Gasperini nella conferenza stampa pre Sassuolo-Roma - in programma domani ore 15:00 - mantengono il focus sul campo. Al primo vero test della reazione della piazza giallorossa nelle sconfitte pesanti (seconda in Europa su 3 contro un’outsider della competizione), Gasperini ha risposto con una presa di coscienza totale della situazione attraverso la frase forse più incisiva che qualsiasi tifoso ha pronunciato in queste prime 10 partite:
Dobbiamo far gol
Così il tecnico ex Atalanta ha rinfrancato i tifosi cercando di non mettere la testa sotto il cuscino degli infortuni - come spesso accade agli allenatori - ma anzi, mettendo davanti in prima linea tutto il reparto offensivo.
Proprio sulla questione del lavoro in fase offensiva, Gasp ha fornito l’ennesimo spunto di riflessione che nel calcio italiano vetusto ancora aleggia tra gli spalti e tra le conferenze stampa.
Bisogna lavorare di reparto in attacco così come in difesa e in mezzo al campo.
Questa riflessione sottolinea il fatto che si pensa più al problema dei singoli - che è vero che non segnano - piuttosto che considerare il lavoro di reparto. Se capri espiatori di un’assenza congenita di tiri in porta nei primi tempi sono sempre i centravanti Dobvyk e Ferguson - ormai coppia offensiva nel senso che si prendono le critiche di tutti senza distinguo tecnico dell’uno rispetto all’altro - ci si nasconderà sempre dal reale e corale problema di un attacco sterile.
Problemi linguistici ma anche concettuali hanno accompagnato la conferenza di Gasperini in vista del difficile match contro il Sassuolo - che non è stato nemmeno citato da nessuno dei presenti in sala. Prima un siparietto sulla semantica delle intenzioni circa un «esame di coscienza» da farsi post Plzen. L’intenzione, ha spiegato il mister, verteva su un ragionamento tecnico sul da farsi nelle prossime partite: occupare gli spazi, attaccare profondità, dentro l’area e non fuori che è comodo etc.
Sulla questione delle parole di Dybala, che lo hanno evidentemente stizzito ai microfoni di Sky, ha detto:
Seccato per la dichiarazione di Dybala? Sì ero seccato sul momento ma poi Paulo ha chiarito nello spogliatoio. “Sottovalutazione” e ”moscio” non sono parole di questo gruppo. Dybala ha una buona resistenza. [ride per la percezione d’ossimoro in sala]. Sta bene. Molto bene.
Stiamo bene sul piano atletico perché secondi tempi di Inter e Victoria sono ottimi dal punto di vista fisico.
10 partite 9 partecipazioni. Il campo risponde e non positivamente. Va aspettato è un 2004 e viene dall’altra parte d’Europa. Non si può spiegare tutto, il campo darà le risposte.
L’importante è trovare efficacia. Non è necessario sempre giocare con il centravanti grosso. Abilità diverse fanno la differenza. Calciare soprattutto.
Alla domanda sul reparto difensivo che sembrava essere quello più intoccabile e che tanto bene stava facendo in questo inizio campionato - ancora la miglior difesa della Serie A - ha risposto contrariato, poiché l’utilizzo di fatto dei soliti 4 più Ziolkowski è sempre stato più o meno lo stesso.
Non si possono avere caselline rigide. E’ l’effetto naturale dei 5 cambi.
E sul mercato di gennaio:
Non credo che a gennaio arrivino cose fantastiche dalla mia esperienza. Non ci sto neanche pensando. Ci sta facendo vedere peggio anche di quanto è. Anche se peggio di così [sulle realizzazioni] è difficile. Possiamo solo migliorare.
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