Roma, 6 novembre 2025
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Open Day al Sant’Eugenio per la prevenzione Hpv: vaccinazioni aperte a donne e uomini

Sabato 8 novembre l’iniziativa gratuita della Asl Roma 2 con il professor Signore: «Prevenire il tumore della cervice parte dall’età scolare»

di Redazione La CapitaleULTIMO AGGIORNAMENTO 8 ore fa - TEMPO DI LETTURA 2'

Torna sabato 8 novembre all’ospedale Sant’Eugenio di Roma l’Open Day Hpv, giornata dedicata alla prevenzione e alla sensibilizzazione contro il Papillomavirus. L’iniziativa, promossa dalla Asl Roma 2, si terrà dalle 9 alle 13 nell’aula Levi Montalcini della struttura ospedaliera.

La vaccinazione sarà gratuita e aperta a donne e uomini, senza necessità di prenotazione. L’evento nasce dalla collaborazione tra l’Hpv Unit e il Centro vaccinale ospedaliero-Ose e prevede anche una postazione di screening primario per la prenotazione di Pap test e Hpv test.

Signore: «La prevenzione parte dall’età scolare»

«La nostra iniziativa mira alla prevenzione primaria del tumore della cervice uterina», ha spiegato alla Dire il professor Fabrizio Signore, direttore dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e Ginecologia del Sant’Eugenio. «Sappiamo da anni che il tumore è generato da un’infezione virale, in particolare da alcuni ceppi di Papillomavirus ad alto rischio. Ci vogliono anni perché una lesione pre-tumorale si trasformi in carcinoma».

Signore ha ricordato che la vaccinazione anti-Hpv «deve partire dall’età scolare, coinvolgendo bambine e bambini», ma la campagna è stata estesa anche agli adulti e a chi ha già contratto l’infezione. «A fianco della prevenzione primaria – ha aggiunto – c’è quella secondaria, che si basa sull’adesione ai programmi di screening con Pap test ogni tre anni e Hpv test ogni cinque anni, unici strumenti per individuare precocemente le lesioni».

Un approccio integrato tra vaccino e diagnosi precoce

Il direttore ha sottolineato come l’Hpv test consenta di diagnosticare le lesioni in fase pre-tumorale, permettendo interventi conservativi come la conizzazione della cervice uterina. L’obiettivo, ha ribadito, è estendere la vaccinazione anche alla popolazione maschile, fino a raggiungere «il 90% della platea vaccinata».

Ogni anno in Italia si registrano oltre 3.000 nuovi casi di carcinoma della cervice, il quinto tumore più frequente nelle donne. «Il Sant’Eugenio – ha ricordato Signore – è da sempre in prima linea nella lotta al carcinoma cervicale: nel nostro ospedale è attivo un Centro di secondo e terzo livello che esegue colposcopie, conizzazioni e, nei casi invasivi, interventi chirurgici robotici, oltre a radio e chemioterapia».

«È una malattia da cui si può guarire – ha concluso – ma servono diagnosi precoce e prevenzione primaria con il vaccino».

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